La valigia,
uno degli oggetti più utilizzati ai giorni nostri, un contenitore
indispensabile per portare con noi tutto ciò che ci serve per trascorrere
qualche giorno lontano da casa, un elemento importantissimo che contiene
oggetti personali, vestiti e in alcuni casi pezzi di vita.
Ma di chi era la prima valigia di cui si ha traccia nella storia?
Nella tomba del faraone
Tutankhamon, XIV secolo a.C., furono trovati più di cinquanta casse e cofanetti
contenenti oggetti vari. Dagli antichi Egizi in poi il baule può essere
considerato il bagaglio più comune. I Greci e i Romani utilizzavano i bauli
negli spostamenti via terra e via mare; si trattava di contenitori di legno o
bronzo che venivano decorati con dettagli in avorio e metalli preziosi. Date le
dimensioni che questi oggetti avevano spesso fungevano anche da panche e letti,
soprattutto durante la navigazione sulle navi mercantili.
Anche sulle navi
dei Vichinghi, IX-X secolo, i rematori si sedevano su casse di legno con forme
e misure diverse a seconda degli oggetti da contenere e tornavano utili come superficie
in cui riposare.
I pellegrini per
necessità e comodità avevano un bagaglio essenziale, ridotto all’ osso per ovvi
motivi di trasporto dato che percorrevano la maggior parte dell’itinerario a piedi; con sé avevano una bisaccia contenente
sandali di ricambio, libri di preghiera, una rudimentale borraccia (di solito
ricavata da una zucca), un bastone e se il pellegrinaggio li conduceva a
Santiago de Compostela la conchiglia il lascia passare dei pellegrini.
A seguito della
scoperta dell’America si diffusero in maniera capillare le guide di viaggio (le
prime furono scritte per i pellegrini che si recavano a Santiago) e il bagaglio
iniziò a subire una rivoluzione.
Nel corso del
Settecento il bagaglio diventò più simile a quello che utilizziamo per i nostri
viaggi. L’esperienza del Grand Tour era molto lunga e in questo lasso di tempo
chi partiva necessitava di avere sempre a disposizione scorte di cibo,
indumenti, libri, passaporti, medicinali, guide, sacchi a pelo e da qui il
bagaglio inizia a diventare più pratico in quanto a dimensioni e composizione.
Nell’Ottocento i
viaggi attraverso l’Oceano diventarono quasi routine, commercianti, funzionari
e avventurieri si recavano nelle colonie americane e asiatiche per periodi
molto lunghi portando a loro seguito un equipaggiamento molto vario. Il
bagaglio dato che la navigazione per giungere alle loro mete poteva durare
anche mesi prevedeva anche una brandina, necessario per la cucina, scorte di
bevande e ovviamente cibo.
I bauli rimasero la
tipologia di bagaglio più diffusa e conosciuta fino all’avvento dei viaggi aerei
che iniziarono ad imporre limiti di peso e dimensioni alla borsa da
viaggio. Vi erano diversi tipi di
bagaglio: il baule-farmacia in cui si conservavano rimedi contro la malaria,
piante officinali, garze e intrugli per i malesseri tipici delle traversate; il
baule-biblioteca che conteneva volumi di vario genere per la lettura del
viaggiatore; infine il baule-letto con tutto il necessario per improvvisare un
giaciglio in cui riposare.
Come conseguenza
della seconda rivoluzione industriale lo sviluppo dei trasporti a vapore
favorirono la nascita del viaggio turistico. Nel 1896 Louis Vuitton lanciò il
primo baule griffato, nel 1924 invece la prima borsa morbida anticipò il
moderno bagaglio. A cavallo delle due guerre mondiali la diffusione
dell’automobile come mezzo di trasporto portò ad un nuovo adattamento delle
dimensioni del bagaglio. Si iniziò a prediligere un formato di bagaglio piccolo
e compatto che potesse ben adattarsi al bagagliaio delle autovetture…baule
deriva proprio da qui si intendeva il vano in cui venivano caricate le valigie
dei passeggeri. Quando i viaggi iniziarono ad essere brevi diminuirono gli
oggetti da portare con sé, come anche le dimensioni delle borse; negli anni ’30
debuttò la valigetta ventiquattro ore di chi viaggiava per affari: il
businessmen.
Il baule andò
definitivamente in pensione a fine degli anni ’50 sostituito dalla valigia in
pelle più leggera a capiente rispetto al predecessore. La valigia rigida fu in
un certo senso una reinvenzione del vecchio baule; nel 1988 il primo trolley fu
brevettato da un ex pilota della Northwest Airlines.
Avevate mai pensato
a quanti mutamenti ha subito un oggetto antico come la valigia? Forse molti di
noi erano convinti si trattasse di un oggetto contemporaneo ed invece
accompagna gli spostamenti dell’uomo da sempre.
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