Lo Zeda (come tutti gli escursionisti lo chiamano) è sicuramente uno dei punti più panoramici della Val Grande, impossibile non scattare foto perfette con una vista del genere! Il monte si raggiunge passando dal Verbano (zona bassa Val Grande), si tratta di un'escursione facile, mediamente impegnativa e con un leggero dislivello. La vista che si ha una volta giunti in cima riempie gli occhi: il massiccio del Monte Rosa, laghi prealpini, la pianura sconfinata e se la giornata è limpida in lontananza si possono scorgere le Alpi Marittime e gli Appennini a oriente; la Val Pogallo e la bassa Val Grande a occidente.
Il Monte Zeda 2156 m è uno dei "duemila" valgrandini più conosciuti. Si tratta di una vetta brulla e sassosa, da cui dipartono tre creste: a sud con il Pizzo Marona (di poco più basso 2051 m) una linea si abbassa al Pian Cavallone, alla Colma di Cossogno e termina nelle colline sopra Intra; ad oriente una seconda linea dolce si innalza con il Bavarione, lo Spalavera e il Morissolo; a nord una terza linea, la più rude e selvaggia corre tra la val Pogallo e la val Cannobina.
La salita in breve:
Partenza: Passo Folungo (1370 m)
Dislivello: 790 m
Difficoltà: Sentiero escursionistico, richiede un minimo di esperienza del territorio montano e calzature adeguata a fondo sconnesso.
Accesso: Raggiunta Intra, salire a Premeno, quindi al Piancavallo, proseguire per Colle, qui si prosegue con la strada sterrata per raggiungere l'Alpe Archia e infine il Passo Folungo dove si lascia la macchina (se lasciate il mezzo a Colle calcolate un paio di ore in più).
Tempo: 2h e 30 (senza pause).
Punti d'appoggio: bivacco di Pian Vadà (due bivacchi, quello più grande normalmente è chiuso le chiavi si prendono al Parco, il più piccolo ha all'interno letti a castello e una luce).
Dal Passo Folungo (passo del "faggio lungo") si risale l'ampio costolone seguendo la traccia ben evidente, segnalata anche da numerosi cartelli. Durante la risalita vi troverete direttamente catapultati all'interno delle linee fortificate della Grande Guerra, di cui potete leggere notizie e approfondimenti dalla segnaletica. La vista già da questo punto è molto ampia: montagne, distese erbose e lago!
Raggiunta la sella di Pian Vadà troverete un punto d'appoggio e una fontana per l'acqua, qui prima del 1944 sorgeva il rifugio del CAI distrutto dai nazifascisti, ora al suo posto è stata posata una nuova struttura prefabbricata. Oltrepassato il bivacco si prosegue lungo la mulattiera, continuando su un falsopiano fino all'inizio dell'ultima salita, il percorso è evidente e si scorge la vetta, il dislivello finale è di circa 300 m risalendo direttamente il costone.
Volete approfondire le vostre conoscenze sulla Val Grande? Se vi servono informazioni su sentieri ed itinerari vi consiglio di acquistare la guida del Parco:
"Parco Nazionale Val Grande. Sentieri, storia e natura." Paolo Crosa Lenz, Giulio Frangioni, Grossi Editore.
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