Quest’anno
finalmente sono riuscita a visitare una meta che sognavo da tantissimi
anni…Santorini!
Si tratta di una
delle isole greche più famose e meglio conosciute al mondo soprattutto grazie
alla grandissima pubblicità che ne viene fatta sul web.
Oltre che per il
nome (che è una declinazione del mio cognome) puntavo questa destinazione per
la bellezza dei tramonti, la particolarità degli scorci, per le caratteristiche
geologiche dell’isola e ovviamente per la bontà del cibo greco.
La caratteristica
principale che rende Santorini un’isola unica al mondo è la sua collocazione: è
sorta su una caldera vulcanica! La bellezza mozzafiato di questa terra si
estende per 76,19 chilometri quadrati tra piccoli paesini con le tipiche
casette bianche e le chiese ortodosse dalle cupole blu e scogliere a picco nel
mare scuro. La magia di questi luoghi ha radici antichissime come testimonia il
sito minoico di Akrotìri risalente a 3600 anni fa, la città fu sepolta da una
catastrofica eruzione e riportata alla luce solo nel 1967. Il Monte Profítis
Ilías alto 567 metri è uno dei simboli di Santorini e risulta essere molto più
antico dell’intera isola, un milione e mezzo di anni fa si erigeva solitario in
mezzo al Mar Egeo. Sul fondo del mare iniziarono i processi vulcanici che nel
corso di millenni, di eruzione in eruzione, formarono un’isola di forma
circolare. Al centro vi era un cono vulcanico alto circa 1700 metri, ma a
seguito di una delle eruzioni saltò in aria e tra Capo Akrotíri e Aspronísi
l’isola si spezzò. Come conseguenza di quest’azione il mare riempì la caldera
appena formata e Santorini assunse il suo aspetto odierno, anche se
inizialmente il perimetro tra Oía e Thirasía non risultava interrotto. Nel 1600
a.C. l’ennesima eruzione spezzò anche questa parte conferendo all’arcipelago
l’attuale forma; il vulcano ricoprì con cenere e pomici l’intera isola
conferendole un rivestimento spesso in alcuni tratti fino a 60 metri.
Quasi tutte le
spiagge a Santorini si affacciano sul mare aperto sia sulla costa orientale che
sudorientale. I lidi principali si
estendono su chilometriche strisce di sabbia dai granelli rossi e ghiaia
vulcanica nera o grigia. La costa sud ha spiagge ghiaiose, con ciottoli e
pietra pomice (entrare in acqua in alcuni casi è stata una vera impresa,
soprattutto senza le scarpette da scogli), ma a mio avviso sono le più
suggestive e le più tranquille se volete isolarvi e staccare del tutto la
spina.
I principali paesi
sorti sull’orlo del cratere sono due Oìa e Firà (personalmente ho trovato il
primo molto più tranquillo e piacevole da visitare, il secondo è meta presa
d’assalto da crocieristi e da chi ha poco tempo per visitare l’intera isola). Firà è il principale centro abitato di
Santorini, qui sono sorte la maggior parte delle strutture ricettive,
appartamenti scavati nella roccia vulcanica, ristoranti e locali alla moda, il
tutto condito con dettagli lussuosissimi.
Oìa sorge sulla punta settentrionale dell’isola ed è testimonianza della
rinascita di Santorini dopo il disastroso terremoto del 1956. I restauri e i
lavori intrapresi hanno restituito a questa località la bellezza di cui godeva,
oggi viene infatti definita una delle località più belle e caratteristiche di
tutte le Cicladi. L’abitato vi lascerà
senza parole: sorge sul ripido versante della caldera. Se riuscite ad arrivare
ad Oià alle prime luci dell’alba come ho fatto io potrete immergervi nei vicoli
e passeggiare tra le bianche casette senza essere continuamente spintonati dai
molti turisti che affollano il borgo durante il resto della giornata. Kamári si
situa sulla costa orientale ed è uno dei più famosi centri balneari dell’isola,
sul lungomare del paese si susseguono bar, ristoranti e negozi.
Alle località più
conosciute e commerciali ho preferito centri minori come Mégalohori, il comune
più piccolo di Santorini, che con i suoi stretti vicoli e le cupole blu delle
chiesette offrono scorci stupendi per piacevoli passeggiate. Pyrgos è il
villaggio più elevato, il centro storico è arroccato su un’altura di 350 m e fu
in passato un borgo fortificato sovrastato da un piccolo castello (di cui oggi
rimangono purtroppo solo fatiscenti rovine); il tramonto qui è altrettanto
bello che a Oía, con la differenza che non troverete
ressa e affollamento come nei centri più famosi.
I tramonti a
Santorini sono davvero indescrivibili…dovreste provarli per capire che cosa sto
cercando di descrivere! Quando il sole sembra gettarsi nelle acque del mare si
creano giochi di luce davvero suggestivi che la caldera rende ancora più
particolari ed emozionanti. Per vedere il tramonto non cè che l’imbarazzo della
scelta per la location, la mia preferita è stata il faro di Akrόtiri
un’alternativa molto più tranquilla a Oía in cui sorseggiando una birra
(rigorosamente presa al supermercato) potrete godere di uno degli spettacoli
più belli che la natura può offrirci.
Santorini in breve consigli di una vagabionda
Con chi sono
andata? Mia
sorella…due Santoro a Santorini!!
Periodo e durata
del mio viaggio: una
settimana dal 28giugno al 5 luglio, un buon periodo per visitare i centri
principale senza troppo affollamento, consiglio di rimanere sull’isola almeno 5
giorni per poter visitare la maggior parte dei punti di interesse.
Budget totale della
vacanza (compresi
trasporti, albergo, cibo ed extra): 550€.
Mezzo di
trasporto usato per girare l’isola: moto,
150cc, comoda per le strade più ripide e per trovare parcheggio anche nelle
località più affollate.
Cosa ho
visitato? Museo
di Thíra Preistorica, Museo Archeologico, Antica Akrotíri, Antica Thera.
Spiagge: Black beach, White beach, Red
beach, Akrotiri beach, Vlihada beach, Kamari beach, Perivolos beach, Gialos
beach, Kambia beach, Agia Irini beach, Agios Georgios beach.
Borghi visitati:
Oía, Ammoudi, Firà,
Messaria, Vothonas, Pyrgos, Megalohori, Kamari, Perissa, Emporio, Akrotíri.
Piatti greci da testare:
pitta gyros (pane
pita per me rigorosamente con verdure senza carne), fáva (purea di piselli
gialli), insalata greca, feta al forno, tzatziki (salsa a base di yogurt e cetrioli
da mangiare con il pane pita), dolmádes (foglie di vite ripiene di verdure),
revithόkeftédes (frittelle di ceci), saganaki (formaggio di pecora fritto),
spanakopita (torta salata con spinaci e feta).
Ristorante preferito: Elias Grill a KamariSEGUIMI SU INSTAGRAM PER RIMANERE AGGIORNATO SULLE MIE AVVENTURE!!
kia_ket
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