VENEZIA IN 24 ORE


Il mio ultimo weekend da Vagabionda? Ahimè risale a settembre, quando ho deciso di andare via qualche giorno, on the road, tra Sirmione, Venezia e Caorle. 
In questo articolo ho deciso di soffermarmi solo sulla tappa nell' incantevole Venezia, città che ho visitato più volte in passato e da cui sono sempre rimasta molto colpita e affascinata. 
A Venezia ho speso esattamente 24 ore! So che un giorno solo può sembrare poco tempo, ma in realtà le cose che si possono fare in questo lasso di tempo sono davvero tantissime, escludendo ovviamente la visita a musei e basiliche a cui a causa della pandemia si può accedere solo tramite prenotazione. 
Se avete a disposizione poco tempo il consiglio è di alloggiare direttamente in centro (zona piazza San Marco per intenderci), in modo tale che abbiate tutti i principali punti di interesse a portata di piede!

Per via delle limitazioni turistiche internazionali la Venezia che mi sono trovata davanti è stata molto diversa da quella che ricordavo, essendoci stata l'ultima volta esattamente dieci anni prima, pochi turisti italiani, nessun turista straniero e molti locali ed esercizi commerciali con le serrande abbassate. 
La Serenissima è una città che rimane nel cuore, stupisce con i suoi pittoreschi scorci sui canali, sorprende con i suoi angoli più nascosti, sbalordisce per le splendide architetture antiche e incanta con i suoi tramonti mozzafiato sulla laguna. Insomma per noi italiani è una tappa obbligatoria almeno una volta nella vita. 
Nella mia ultima visita ho scelto di godere dell'atmosfera della Venezia più autentica, passeggiando nel silenzio di Piazza San Marco alle 5 di mattina, immortalando il ponte di Rialto senza il via vai dei turisti e partendo alle prime luci dell'alba per le isole.

TOP 5 DA VISITARE

  • Piazza San Marco: è uno spazio ampio, uno dei luoghi a cui si pensa subito citando Venezia, ospita l'imponente Basilica di San Marco e a pochi metri il Campanile di San Marco, tra i simboli indiscussi della città. Quest'ultimo è sorto nel IX secolo, probabilmente come torre di avvistamento o faro, divenne campanile nel XII secolo  e assunse la forma attuale nel XVI secolo. Secondo la tradizione alla sua ombra i veneziani bevevano l'ombra (lo strano modo veneziano di chiamare il bicchiere di vino), mentre la campana maggiore scandiva i tempi di lavoro dei marangoni (operai dell'Arsenale). La Marangona è oggi l'unica campana rimasta nel campanile delle cinque originali, risuona ancora in tutta Venezia. Si affaccia sulla piazza anche la Torre dell'Orologio il cui carillon viene attivato soltanto due volte l'anno, in occasione dell'Epifania e dall'Ascensione. Nonostante non possa mostrare la sfilata di statuine tipiche di questi orologi la torretta dalle linee rinascimentali affascina tutto l'anno con i suoi colori. Nel quadrante compaiono due mori, uno con la barba "il vecchio", che suona due minuti prima dello scoccare dell'ora, a simboleggiare il tempo che è passato, l'altro "il giovane" lo fa due minuti dopo a rappresentare il tempo che verrà. Alla sera l'atmosfera di Piazza San Marco viene resa ancor più magica dalle luci dell'imbrunire e dalle note di pianoforte suonate per i clienti dei costosi bar di lusso situati ai lati della piazza.

  • Libreria Acqua Alta: come spesso accade anche questa volta grazie a Instagram ho potuto scovare un luogo di cui avevo già sentito molto parlare: una libreria dal nome molto curioso Libreria Acqua Alta! Il negozio si trova a pochi passi da Piazza San Marco e da Rialto, la sua particolarità consiste nel fatto che i titolari abbiano adottato una soluzione molto originale per proteggere i libri dal fenomeno dell'acqua alta: i volumi sono stipati in arredi alternativi e con soluzioni molto eccentriche, quali vasche da bagno e imbarcazioni dal fascino tipicamente veneziano! Nel piccolo spazio all'aperto, che affaccia su un canale, è stata anche allestita una "location" in cui si possono salire delle scale fatte con volumi cartacei e farsi immortalare in foto ricordo...quando ricapita di potersi arrampicare su scale di carta? La libreria ha una vasta scelta di titoli, vi sono molti libri di seconda mano, testi antichi o fuori catalogo, se la storia di Venezia vi incuriosisce e volete approfondire le vostre conoscenze troverete una sezione dedicata alla città e alle meraviglie che la rendono unica al mondo.

  • Canal Grande (e Ponte di Rialto): altro luogo simbolo di Venezia. Questo canale in tempi antichi fu il corso di un fiume, quando la laguna era meno profonda e la popolazione sfruttava l'alveo come porto-canale. I veneziani chiamano questo canale Canalazzo, è lungo circa 3,8 km e su di esso spicca uno dei ponti più belli di Venezia il Ponte di Rialto. Sul Canal Grande affaccia il quartiere Rialto, l'antico cuore economico della Serenissima, come dimostra la presenza dal XVI secolo di una delle più antiche istituzioni bancarie al mondo. Qui si acquistavano spezie, prodotti e ingredienti esotici ed era il più importante mercato del pesce. Il fascino del mercato di Rialto,  di cui si hanno notizie a partire dal 1097, è rimasto immutato, così come il vociare della gente che lo frequenta. Il Ponte di Rialto è uno dei quattro ponti, insieme al Ponte dell'Accademia, al Ponte degli Scalzi e al Ponte della Costituzione, che attraversano il Canalazzo.  Sin dal 1172 l'allora Doge Sebastiano Ziani pensò alla necessità di unire le due rive del canale con un ponte di barche; nel 1181 pare che Nicolò Barattiere ne avesse realizzato uno chiamato "Quartarolo", dal nome della moneta che si spendeva per attraversarlo. Verso la metà del XIII secolo il ponte di barche venne sostituito da una più solida struttura, sostenuta da pali. Nel 1310 il ponte fu in parte distrutto e restaurato, ma nel 1444 crollò sotto il peso della folla accorsa al passaggio del corteo nuziale del Marchese di Ferrara. Fu in seguito nuovamente ricostruito, sempre in legno, più largo e con una porzione mobile al centro per consentire il passaggio di imbarcazioni con l'albero alto; ai suoi lati iniziarono a fiorire le prime attività commerciali e botteghe, gli affitti pagati dai negozianti venivano impiegati per la manutenzione del ponte stesso. La notevole richiesta di denaro per la manutenzione del ponte di legno convinse la Repubblica, nel 1554, ad indire un bando per la sostituzione della struttura con una in pietra; alla gara parteciparono i più famosi architetti del tempo tra cui Michelangelo. La costruzione vera e propria iniziò nel 1588 con il Doge Pasquale Cicogna, i proprietari delle botteghe situate sul ponte osteggiarono in tutti i modi i lavori perché vedevano minacciati i loro interessi economici e le loro attività commerciali. I lavori terminarono nel 1592. Una storia molto lunga e controversa quella della costruzione del ponte, le polemiche dei detrattori del ponte andarono avanti anche a lavori finiti, tanto che leggende popolari narrano che due curiosi capitelli, visibili dal ponte, siano stati scolpiti per prendersi gioco di quanti criticavano l’opera del costruttore.

  • Il Ghetto: il termine "ghetto" viene fatto risalire al veneziano "geto", vocabolo con il quale nel Medioevo si indicava il getto di metallo fuso prodotto dalle fonderie. In effetti in questa zona era molto diffusa questa attività, e, se l'etimologia non è sicura al 100%, è certo che qui nel 1516 il governo di Venezia istituì il primo ghetto ebraico della storia.  In questo quartiere  furono concentrati e obbligati a risiedere gli ebrei di varie nazionalità presenti in laguna. Il Ghetto è sicuramente un luogo carico di un triste passato di odio e segregazione, ma nonostante ciò oggi è un quartiere tranquillo, con edifici eleganti e in cui passeggiare è molto piacevole. Le viuzze e i ponti che conducono qui un tempo erano chiusi con cancelli e sorvegliati da guardie: gli ebrei non potevano uscire o entrare dall'alba al tramonto. Nelle vicinanze ci sono il Museo Ebraico e alcune Sinagoghe, il museo con la sua collezione illustra le festività e la liturgia ebraica. 

  • Isole di Burano e Murano: grazie al biglietto del traghetto della durata di 24 h (per un costo di circa 7 euro) oltre che gironzolare tra i canali di Venezia è possibile raggiungere anche le coloratissime isole vicine. In particolare ho deciso di rivisitare le graziose isole di Burano e Murano (il tutto in meno di una mattinata se partite con il traghetto delle 7 e 15 da Piazza San Marco). Burano con le sue casette multicolore è davvero uno spettacolo per gli occhi, secondo i racconti popolari le colorazioni vivaci furono un'idea dei pescatori, che di ritorno dal mare avevano bisogno di trovare la loro abitazione anche con la nebbia. L'isola è piccola e vi basteranno un paio d'ore per visitarla tutta. Il cuore della vita sull'isoletta, detta Buranello, è Piazza Baldassarre Galuppi, qui ci sono tanti negozi di merletti e ristoranti. Burano è famosa proprio per i suoi merletti, vi è infatti anche un museo ad essi dedicato il Museo dei Merletti, un'istituzione fondata nel 1872 per recuperare e rilanciare questo artigianato artistico tradizionale, alle volte è possibile vedere una o più merlettaie all'opera. Murano è l'isola più grande di tutta la laguna ed è famosa in tutto il mondo per i suoi vetri soffiati. Il vetro è la principale attività economica e, nelle sue strade troverete tantissimi laboratori e botteghe in cui normalmente si può assistere alla soffiatura del vetro, ma che a settembre causa del poco turismo e della pandemia erano chiusi. Il Museo del Vetro è comunque visitabile, situato nel Palazzo Giustinian, sede del vescovado di Torcello, custodisce preziosi reperti di epoca romana e capolavori dei maestri vetrai dal XIV secolo a oggi. Anche a Murano come a Burano le casette hanno colori sgargianti che si riflettono nelle acque dei canali su cui affacciano, non mancheranno le occasioni di scattare bellissime foto! 
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MONTE SPALAVERA: SALITA ESTIVA vs INVERNALE


Il Monte Spalavera è uno splendido punto panoramico sul Lago Maggiore e sulle imponenti cime delle Alpi. Come la maggior parte dei luoghi situati in Val Grande anche in questo caso la vetta vi regalerà scorci incredibili e nuove prospettive di osservazione.
Si tratta di un percorso semplice, adatto alle gambe di tutti e particolarmente indicato per gli appassionati della Seconda Guerra Mondiale, lungo la salita permette infatti di visitare le trincee della Linea Cadorna ancora molto ben conservate.

IL TRAGITTO IN BREVE
Luogo di partenza: Alpe Colle, 1238 m.
Dislivello: 297 m.
Tempo necessario per la salita: 1 ora.
Difficoltà: percorso turistico, semplice e senza difficoltà.

Percorso in modalità estiva 
Una volta lasciata l'auto all'Alpe Colle (vi è un piccolo parcheggio), accanto al monumento in memoria dei partigiani caduti durante la Guerra di Liberazione, sale una bella mulattiera militare che, con lunghi tornanti regolari e debole pendenza, percorre il versante meridionale del Monte Spalavera. 
Prima di giungere in vetta si passa l'anello delle trincee che circonda la sommità del monte. Una volta arrivati alla croce troverete un pannello che mostra altezza e nome delle cime che si possono osservare, se lo avete portate con voi un bel binocolo vi consentirà di osservare meglio il panorama.
Decidete di effettuare questa escursione nel periodo estivo? Vi consiglio di partire la mattina presto o il tardo pomeriggio in modo da evitare le ore più calde, il sentiero non è ombreggiato da alberi, quindi sarete sempre sotto il sole, inoltre neanche a dirlo alba e tramonto da qui regalano stupendi giochi di luce sulle acque blu del lago. 

Percorso in modalità invernale
Quest'anno l'abbondanza di neve è giunta anche nella zona di parco che si affaccia sul Lago Maggiore, per questo è stato possibile salire in vetta con sci e ciaspole ai piedi! Una sensazione strana "pellare" vista lago su una quota piuttosto bassa con una magnifica vista sulle cime colme di neve, uno spettacolo che l' insolito clima degli ultimi anni faticherà a regalare nuovamente nelle prossime stagioni...quindi tra una zona gialla, arancione e rossa, per via della pandemia ne ho approfittato per salire allo Spalavera con sci e pelli ai piedi in orario tramonto. 
Se lo sci non fa per voi è possibile risalire il monte anche con ciaspole e ramponcini. 

Volete approfondire le vostre conoscenze sulla Val Grande? Se vi servono informazioni su sentieri ed itinerari vi consiglio di acquistare la guida del Parco:

"Parco Nazionale Val Grande. Sentieri, storia e natura." Paolo Crosa Lenz, Giulio Frangioni, Grossi Editore.