VISITA VIRTUALE AD UN MUSEO? SCOPRIAMO INSIEME GOOGLE ARTE E CULTURA

 


A quanti di voi è venuta nostalgia della gita culturale della domenica? A chi di manca perdersi nelle pennellate di colore presenti in un dipinto?  Quanto vorreste semplicemente entrare nelle sale di un palazzo storico? Sono sensazioni che a me mancano tremendamente, amo visitare mostre, camminare avanti e indietro in castelli e ville storiche e adoro scoprire la storia di artisti di cui non ho una conoscenza approfondita. 

Qualche giorno fa, studiando per un corso lo confesso, ho scoperto una funzionalità di Google che non conoscevo: Google Arte e Cultura. 


Che cos'è Google Arte e Cultura?

Si tratta di una sorta di museo digitale in cui sono virtualmente presenti e fruibili mostre, collezioni, archivi e più semplicemente luoghi di interesse storico provenienti da oltre duemila musei e spazi culturali sparsi in tutto il mondo! So che tutto questo sembra fantascienza, ma con la tecnologia di cui disponiamo oggi tutto, o quasi, ormai è possibile. E quale momento migliore, se non quello in cui ci troviamo, è perfetto per scoprire come sfruttare al meglio questi strumenti? 
Le collezioni artistiche hanno subito un processo di digitalizzazione tramite una tecnologia simile a quella di Google Street View, quindi sono state create immagini con alta risoluzione poi accompagnate da meticolose didascalie, come al museo insomma, per consentire alla spettatore di avere una vera e propria interazione con il luogo che stanno visitando. 
E' come se si aprisse un'enciclopedia multimediale in cui possiamo trovare informazioni su argomenti diversi, guardare video o essere indirizzati a contenuti correlati per approfondire la nostra conoscenza su tematiche di interesse personale. 

Stando comodamente seduti sul divano di casa con un clic possiamo essere catapultati nei corridoi del Musée d'Orsay a Parigi (luogo che peraltro non ho mai visitato), nelle sale del British Museum, sotto l'imponente Taj Mahal o nella Galleria degli Uffizi, ma possiamo anche andare alla ricerca della natura spostandoci nel parco nazionale di Yellowstone, sulle spiagge caraibiche con la sabbia bianca o esplorare skyline cittadini in altri luoghi iconici del mondo.

Che dite vi ho incuriosito?
Trovate Google Arte e Cultura nelle App Google, il suo funzionamento è molto semplice ed intuitivo, dovete solo "prenderci un po' la mano". Alcuni contributi non sono ancora stati tradotti in lingua italiana, ma potete mettere alla prova il vostro inglese e tradurre quello che risulta di comprensione più difficoltosa. 
Spero di avervi dato uno stimolo in più per trascorrere il vostro lockdown (se siete in zona rossa) o il vostro semilockdown (se siete in zona arancione o gialla) senza rinunciare alla cultura!

FALAFEL DI CECI AL FORNO


Che cosa sono le falafel?

Sicuramente molti di voi le hanno sentite nominare, altri le avranno già assaggiate, ma per chi ancora non le conosce sono delle polpettine. Vengono utilizzate nei paesi arabi come sostituto della carne nei giorni di digiuno; si preparano con legumi e spezie, sono un piatto veloce ed economico, per questo le falafel sono diventate parte integrante dello street-food. In Oman vengono spesso inserite all'interno del pane pita, quello che si usa anche per il kebab per intenderci, sono accompagnate da verdure e salsa allo yogurt.
Nella ricetta tradizionale le polpettine vengono fritte, ma come sapete sono più per la cucina light quindi vi propongo una variante al forno!

Ingredienti

  •  250g circa di ceci scolati
  •  ½ cipolla rossa
  •  1 testa d’aglio piccola
  •  prezzemolo (qualche ciuffo)
  •  un cucchiaio di farina di ceci
  •  menta (opzionale)
  •  un cucchiaio di semi di sesamo
  •  un cucchiaio di semi di papavero (opzionale)
  •  olio q.b.
  •  sale q.b.
  •  pita o pane arabo (se volete inserire le falafel all'interno del panino)
  •  insalata o altre verdure per accompagnare (nella foto io ho messo carote e       pomodorini cotti al forno)

Procedimento

  • Tritate tutti gli ingredienti nel vostro robot da cucina (io uso il bimby, trito a velocità 8/10 per qualche minuto)
  •  Con l’impasto ottenuto formate delle polpette della grandezza che volete, io le preferisco di piccole dimensioni.
  • Lasciate riposare per mezz’ora circa in frigo.
  • Cuocete nel forno caldo a 190°-200° per circa 30 minuti, fino a quando saranno dorate sulla superficie, a metà cottura meglio girarle.

Potete consumarle all'interno del pane pita o della piadina araba (trovate entrambi nei principali supermercati nel reparto cibo etnico), il tocco in più che dà un tono in più alle falafel è la salsa tahina (pasta al sesamo).

Un piatto sano, genuino e gustosissimo!

ISLANDA: 6 CONSIGLI PER UNA VACANZA INDIMENTICABILE


Come avrete potuto intuire dagli ultimi due articoli a tema Islanda questo luogo magico mi ha completamente stregata e mi è rimasto impresso nel cuore. Chi è già stato in questa terra sa a cosa mi riferisco: natura, colori, profumi, paesaggi, sapori e atmosfera; tutto crea stupore e riempie gli occhi di pura magia. Molto spesso di fronte a certi paesaggi le parole sono del tutto superflue e non riescono a descrivere ciò che gli occhi osservano! Vorrei darvi qualche suggerimento che renderà la vostra permanenza sull'isola un'esperienza da custodire nel profondo.  Quale momento può risultare più adatto se non quello in cui siamo? Nel bel mezzo di un nuovo lockdown ( Domodossola, Piemonte= zona rossa) periodo in cui non ci resta che sognare nuove mete e ricordare i viaggi passati che conserviamo nei ricordi!


1. Van il mezzo migliore per girare in piena libertà

Come anticipato il mezzo con cui ho esplorato le terre islandesi è stato il van. 
Ciò che mi ha portata a prediligere questo veicolo, piuttosto che un fuoristrada o una normale auto, è stata la grandissima curiosità di provare un'avventura on the road (che ho fin dai tempi del liceo) ; mi ha sempre affascinata la "van life" ed effettivamente non ne sono rimasta per niente delusa...anzi me ne sono completamente innamorata! 
Nel van c'è tutto (o quasi) ciò di cui avete bisogno: letto, fuochi per cucinare, tavolo, sedie, stoviglie, frigorifero, una piccola dispensa per il cibo, un posto in cui cambiarvi e dettaglio da non trascurare, anche se andate in Islanda a luglio, il riscaldamento. In tempi di pandemia viaggiare in van è stata una sicurezza in più, consentendomi di "alloggiare" lontano da altri turisti e in spazi mai condivisi. 
Teoricamente, documentandomi tramite guide e siti ufficiali, ho letto che in Islanda non è consentito campeggiare liberamente in qualsiasi luogo, per questo  ci sono pressoché dappertutto numerosi campeggi custoditi che offrono servizi come bagni, lavandini dotati di acqua calda in cui poter lavare le stoviglie, colonne caffè self-service...Nonostante il divieto ho comunque deciso di fermarmi in parcheggi e zone isolate che consentivano la sosta per un lungo lasso di tempo. Sicuramente uno dei luoghi più suggestivi e magici in cui mi sono "piazzata" per la notte è stato il parcheggio sotto il monte Kirkjufell. La sera ho potuto passeggiare lungo il corso della cascata osservando la punta del rilievo avvolta dalla nebbia fitta, la mattina, aprendo il portellone posteriore del van mi sono svegliata con l'immagine magica della montagna immersa in un cielo nuvoloso magnifico! Ha forse prezzo una visuale del genere con una tazza di caffè in mano e una ciambella alla cannella nell'altra? La mia paura inizialmente è stata quella di non riuscire a dormire in uno spazio piccolo e non ben isolato dall'esterno, invece la media delle mie ore di sonno in Islanda è stata di 8/9 ore per notte! La mattina mi sono sempre svegliata di buon umore, positiva, riposata e pronta per nuove avventure. Essere cullata dai suoni della natura e dal ticchettio leggero della pioggia sul tetto della macchina prima di prendere sonno è stato davvero un sottofondo perfetto. 


2. Fai scorta di provviste da Bonus

Bonus è un supermercato molto ben fornito! Riconoscerete la sua insegna per via del simpatico maialino su sfondo giallo, ne avevo sentito molto parlare da mia sorella e avevo aspettative molto alte, ovviamente tutte sono state soddisfatte a pieno. Essendo l'Islanda, come tutti i paesi nordici, abbastanza cara nel settore della ristorazione vi consiglio di fare provviste per pic-nic o per pasti al volo nei supermercati (oltre a Bonus, Netto e Krònan). I prodotti che offre Bonus sono un buon compromesso tra qualità e prezzo, troverete molte specialità tipiche, come il pesce essiccato, bustine di tea con erbe e muschi locali, prodotti di panetteria alla cannella, il famoso yogurt islandese ìsey SKYR (buonissimo in tutte le varianti di gusto!) e molte opzioni vegetariane o vegane con ottimi ingredienti freschi. La cosa che mi ha colpita maggiormente è la presenza all'interno del supermercato delle "ghiacciaie" delle celle frigorifere di grandi dimensioni in cui si accede per poter acquistare i prodotti da frigorifero e freezer, farete la spesa insieme ai pinguini perché al loro interno si gela! 


3.Quando vedi uno scorcio che ti colpisce fermati, resta in silenzio e contempla ciò che ti circonda

Spesso quando sarai alla guida ti imbatterai in luoghi meravigliosi e incantevoli. Si apriranno improvvisamente distese di erba verde immense, campi di lava dai colori scurissimi, fumi che si alzano leggeri verso il cielo e cascate che si gettano in salti mozzafiato. Quando sentirai il richiamo di uno di questi paesaggi ti consiglio di fermarti, parcheggiare l'auto, scendere, cercare un posticino in cui appartarti solo con i tuoi pensieri e di accumulare l'energia della natura che ti sta intorno osservando e respirando. 
In un contesto del genere rallentare i ritmi e contemplare ciò che ci circonda sono un obbligo, la natura ci vuole ricordare che siamo in stretta connessione con lei e che dobbiamo averne grande rispettoLe cascate più famose sono sicuramente una tappa da inserire nel vostro itinerario di viaggio, ma quando ne vedete una che cattura la vostra attenzione vi consiglio di fermarvi e raggiungerla con una camminata, le cascate più spettacolari in cui mi sono imbattuta in Islanda non erano segnalate su nessuna guida, sono i miei occhi che mi hanno portato a loro!



4. Fai due salti sui grossi "tappeti" colorati 

Prima di patire per l'Islanda ho iniziato a seguire su Instagram #iceland, qui ho visto numerose stories in cui bambini e mamme si divertivano saltando su enormi tappeti di plastica colorati...subito il mio pensiero è stato:"Devo assolutamente provare anche io!!" e così ho fatto! In molti dei piccoli paesi sparsi sulla Ring Road, in prossimità del parco giochi per bambini, oltre ai consueti scivoli, giochi su cui appendersi e alle classiche altalene sono presenti queste grosse montagnole gonfiabili su cui è possibile saltare e rotolarsi, uno stravagante antistress o solamente un modo per sfinire i bambini prima di rientrare a casa?


5. Acquista abbigliamento della marca Icewear

La miglior marca di abbigliamento tecnico per attività outdoor in Islanda è 66° North, negozio non proprio a buon mercato e soprattutto non per le mie tasche, è presente anche una linea low cost molto interessante Icewear.  Nella capitale vi sono numerosi negozi in cui potrete trovare abbigliamento Icewear, se invece preferite alleggerire il vostro portafoglio, sempre a Reykjavik, nella via dello shopping troverete anche lo store di 66° North.  Essendo una gran patita di abbigliamento sportivo ho spulciato per bene in molti negozi gli articoli marchiati Icewear: giacche, cappelli, calze di lana, guanti, pile e soprattutto impermeabili! In Islanda ho incontrato quasi ovunque ragazzi, ragazze, bambine, bambine, anziani e non con indosso sgargianti impermeabili dal taglio lungo e alla fine ne ho acquistato uno verde oliva da portare con me in Italia e che indosso appena il cielo grigio minaccia pioggia. Avete presente l'impermeabile giallo che associamo all'attivista Greta Thunberg? Ecco a quello mi riferisco! Se volete fare shopping vi segnalo che a Vik c'è un negozio molto grande (e con una piccola zona outlet) in cui trovate abbigliamento Icewear, maglioni di lana islandese, indumenti tecnici sportivi e souvenir di vario genere.
Altro souvenir tradizionale e artigianale è il lopapeysur, il caldissimo maglione in lana islandese, indossato da turisti e locali. Prodotti con lana islandese sono indumenti spessi e comodi, decorati con disegni geometrici, motivi regionali o con animali tipici stilizzati (molto carini quelli con le pulcinelle di mare). I maglioni fatti a mano sono pezzi unici, per questo hanno un costo elevato, ma se non volete rinunciarvi potete optare per la versione più economica fatta a macchina. 


6. Rilassati almeno una volta in una vasca termale naturale

L' Islanda è un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti delle terme. L'attività geotermale, molto intensa su tutta l'isola, garantisce la presenza di piscine termali un po' ovunque. Ci sono sia piscine naturali che vasche artificiali, di solito le prime si trovano in luoghi particolarmente scenografici: a due passi dal mare, nei pressi di un ghiacciaio o all'ombra di vulcani attivi.
Molti siti termali sono ben segnalati sulle guide, mentre tante altre vasche le troverete strada facendo, magari perdendovi facendo piccoli trekking. E' rigenerante dopo una lunga camminata, con le ossa stanche e il freddo addosso, immergersi nell'acqua calda per qualche minuto. Le terme nella cultura islandese sono sinonimo di scambio e di vita sociale, per questo immersa nel tepore della vasca mi è capitato di conoscere alcuni islandesi con cui ho intrattenuto curiosi dialoghi.
La Blue Lagoon, che ho visto ovviamente solo da fuori, è la piscina termale più famosa e conosciuta in Islanda; si trova non lontano dall' aeroporto e da Reykjavik, è una piscina costruita dall'uomo. L'acqua, dal colore azzurro/bianco, prima di affluire nell'enorme laguna viene impiegata per la produzione di energia elettrica. 
Personalmente, in quanto Vagabionda, ho preferito andare alla ricerca di siti termali ubicati in luoghi molto più suggestivi, per questo il consiglio è quello di cercare una cartina che comprenda alcune delle molte vasche termali presenti sull'isola e di iniziare a cercarle!



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