HUMMUS MANIA!

 


Hummus...non chiamatelo semplice cremina di ceci!

Se c'è una cosa che mi accompagna in ogni mio viaggio è la voglia di scoprire sapori autentici e storie che si nascondono dietro a un piatto. E oggi, il protagonista è lui, l'hummus. Sì, lo so, ormai è ovunque: sulle tavole dei ristoranti più cool, nei pranzi veloci in ufficio, perfino sugli scaffali del supermercato sotto casa, qui a Domodossola o a Berlino. Ma siamo sicuri di conoscerlo davvero? Preparati, perché oggi ti porto ben oltre la semplice "crema di ceci" per scoprire l'anima e i segreti di questa meraviglia mediorientale!

Un tuffo nel passato: la storia millenaria dell'hummus

Partiamo dalle basi, o meglio, dalle radici! L'hummus, che in arabo significa semplicemente "ceci", ha una storia così antica da perdersi nella notte dei tempi. Non c'è una data di nascita precisa, ma si pensa che sia nato in Medio Oriente o nel Levante (l'area che comprende Siria, Libano, Giordania, Israele e Palestina) migliaia di anni fa. Immaginatevi: già nell'antico Egitto, i ceci erano un alimento base. E la prima ricetta scritta che assomiglia al nostro hummus? Si trova in un libro di cucina del XIII secolo, il "Kitāb al-Wusla ilā al-Habīb", scritto ad Aleppo. Quindi, quando gustate un cucchiaio di hummus, state assaporando un pezzo di storia che ha attraversato imperi e culture!

Dall'Oriente all'Occidente, l'hummus conquista il mondo

Per secoli, l'hummus è rimasto un tesoro culinario del Medio Oriente. Era il pane quotidiano, la colazione dei campioni, l'ingrediente segreto di ogni festa. Ma poi, qualcosa è cambiato. Negli ultimi decenni, complice la globalizzazione e una crescente attenzione verso le cucine etniche e i piatti vegetariani, l'hummus ha iniziato il suo viaggio verso Occidente, conquistando palati e menù in ogni angolo del globo. Oggi lo troviamo ovunque: nei supermercati, nei bistrò alla moda, nei picnic al parco. È diventato un simbolo di cucina sana, versatile e, diciamocelo, incredibilmente buona! E il bello è che ognuno lo interpreta a modo suo, creando varianti che farebbero impallidire anche il più tradizionalista degli chef mediorientali.

Ricetta

Bando alle ciance, Vagabionda non è solo viaggi e storie, ma anche sapori! Ecco la mia ricetta per un hummus cremoso e avvolgente, perfetto per iniziare la giornata, per un aperitivo con gli amici o per accompagnare qualsiasi piatto.

Ingredienti:

  • 400 g di ceci precotti (o 200 g di ceci secchi, messi in ammollo una notte e poi lessati)

  • 2 cucchiai di tahini (crema di sesamo, la trovi nei negozi etnici o al supermercato)

  • succo di 1 limone grande (o più, a gusto)

  • 1 spicchio d'aglio piccolo (se non ami il sapore forte, usane mezzo o omettilo)

  • mezzo cucchiaino di cumino in polvere (opzionale, se non ce l'hai non metterlo!)

  • 2-3 cucchiai di acqua ghiacciata (il vero segreto per la cremosità!)

  • olio extravergine d'oliva q.b.

  • sale a tua discrezione

  • Peperoncino in polvere o paprika dolce per guarnire (facoltativo)

  • Prezzemolo fresco tritato per guarnire (facoltativo)

Preparazione:

  1. scola i ceci e sciacquali bene sotto acqua corrente. Se hai usato quelli in scatola, puoi anche togliere la pellicina esterna per un hummus ancora più vellutato (un po' una seccatura, lo so, ma ne vale la pena!)

  2. nel frullatore (o robot da cucina), metti i ceci, il tahini, il succo di limone, lo spicchio d'aglio, il cumino e un pizzico di sale

  3. frulla tutto aggiungendo l'acqua ghiacciata un cucchiaio alla volta, fino a ottenere una crema liscia e omogenea. Se è troppo densa, aggiungi ancora un po' d'acqua. Assaggia e aggiusta di sale e limone se necessario. Il limone è fondamentale per dare quella punta di acidità che esalta il sapore

  4. impiatta l'hummus in una ciotola carina, creando un piccolo incavo al centro. Condisci con un generoso filo d'olio extravergine d'oliva

  5. guarnisci con una spolverata di paprika dolce o peperoncino e un po' di prezzemolo fresco tritato.

Servilo con pane pita caldo, verdure crude (carote, cetrioli, sedano), focaccia o quello che più ti piace! Sarà un successo, te lo assicuro!

E ora usa la tua creatività!

Ora che hai la ricetta base, scateniamo la fantasia! L'hummus è come una tela bianca, pronto ad accogliere i colori e i sapori che più ti piacciono. Ecco qualche idea per delle varianti che ti faranno fare un figurone.

  • Hummus di barbabietola: aggiungi una barbabietola lessa (o al vapore) ai ceci prima di frullare. Il risultato? Un hummus dal colore viola intenso e un sapore leggermente dolce e terroso. Perfetto per stupire!

  • Hummus di zucca e rosmarino: in autunno, arrostisci della zucca con un rametto di rosmarino e poi frullala insieme ai ceci. Un sapore caldo e avvolgente, ideale per le serate fresche.

  • Hummus di peperoni arrostiti: arrostisci dei peperoni rossi, privali della pelle e dei semi, e poi frullali con l'hummus. Un tocco di dolcezza e affumicatura che ti conquisterà.

  • Hummus piccante al cilantro: se ami il piccante, aggiungi un po' di peperoncino fresco o in polvere e una manciata di foglie di coriandolo fresco (cilantro). Una vera esplosione di gusto!

  • Hummus verde all'avocado: per una versione super cremosa e nutriente, aggiungi mezzo avocado maturo al mix. Il colore sarà fantastico e il sapore ancora più delicato.

Dalle mie esplorazioni in giro per il mondo, ho imparato che il cibo è sempre un ottimo punto di partenza per connettersi. E l'hummus, con la sua storia e le sue infinite interpretazioni, è un esempio perfetto! Ma adesso sono curiosa: qual è il tuo abbinamento preferito con l'hummus? O hai mai provato una versione così strana da volerla condividere? Aspetto i vostri racconti nei commenti!

IBIZA CON BAMBINI...SÌ AVETE LETTO BENE!


Dimenticatevi per un attimo le discoteche scintillanti e le notti brave. Se pensate che Ibiza non sia adatta a una vacanza in famiglia, vi invito a ricredervi! Abbiamo scoperto che l'Isola Bianca, in bassa stagione, si trasforma in un vero paradiso per chi viaggia con i bambini, offrendo spiagge incantevoli, parchi giochi a ogni angolo e un'accoglienza "children friendly" inaspettata. Pronti a scoprire l'Ibiza che non ti aspetti?

Il primo, fondamentale consiglio è: andateci fuori stagione! Noi abbiamo optato per la primavera e la scelta si è rivelata vincente, i vantaggi di viaggiare in "periodi morti" sono molteplici:

  • risparmio: i prezzi dei voli e degli alloggi calano drasticamente, rendendo la vacanza molto più accessibile;

  • tranquillità: le spiagge non sono affollate, le strade sono scorrevoli e l'atmosfera è rilassata e autentica. Niente folla, solo il suono delle onde e le risate dei vostri piccoli;

  • clima Perfetto: le temperature sono miti e piacevoli, ideali per esplorare senza soffrire il caldo estivo e per permettere ai bambini di giocare liberamente all'aperto.

Noleggiare un'automobile, la chiave dell'esplorazione!

Per godere appieno di Ibiza con i bambini, il mio consiglio spassionato è noleggiare un'auto. L'isola è piccola, ma avere la libertà di spostarsi a proprio piacimento è impagabile. Vi permetterà di raggiungere calette nascoste, di fare tappe improvvise nei parchi giochi e di seguire i ritmi dei vostri piccoli senza stress. Le strade sono ben tenute e la guida è rilassata. Un grande vantaggio è la facilità di noleggio all'arrivo: all'aeroporto di Ibiza troverete diverse compagnie di autonoleggio, dalle più note catene internazionali a quelle locali, pronte a offrirvi auto di ogni tipo, marca e cilindrata. Che cerchiate una city car compatta, un SUV spazioso per la famiglia o qualcosa di intermedio, avrete l'imbarazzo della scelta per trovare il mezzo perfetto per le vostre esigenze e il vostro budget. Ricordatevi solo di prenotare in anticipo online, soprattutto se viaggiate in periodi di ponte o festività, per garantirvi la disponibilità e le tariffe migliori.

Spiagge da sogno a prova di bimbo

Ibiza vanta alcune delle spiagge più belle del Mediterraneo, e molte di queste sono perfette per i bambini. Abbiamo esplorato l'isola e abbiamo trovato veri gioielli con acque cristalline e fondali bassi:

  • Cala Bassa: acque turchesi e cristalline, con fondali sabbiosi e poco profondi che degradano dolcemente. Ideale per i primi bagnetti e per giocare con la sabbia. La pineta alle spalle offre ombra naturale e spazio per rilassarsi.

  • Playa des Figueral: un'altra perla con sabbia fine e dorata. Spesso meno affollata, offre ampi spazi e acque calme.

  • Cala Vadella: una baia protetta con acque tranquille e trasparenti, circondata da scogliere verdi. Ottima per nuotare e fare snorkeling leggero in famiglia.

  • Es Canar: una spiaggia più grande e attrezzata, con tutti i servizi a portata di mano e spesso un'atmosfera vivace ma familiare.

In generale, cercate le calette riparate dal vento e con fondali che si mantengono bassi per diversi metri. La maggior parte delle spiagge sono attrezzate con docce e servizi igienici, un grande plus quando si viaggia con i piccolini. Una delle sorprese più piacevoli di Ibiza è stata la quantità di parchi giochi sparsi per l'isola! In quasi ogni paesino, vicino alle piazze o ai lungomare, abbiamo trovato aree attrezzate con scivoli, altalene e giochi per tutte le età. Un vero toccasana per far sfogare le energie dei bambini dopo un bagno o prima di cena. E non è finita qui: anche molti ristoranti e locali si sono dimostrati incredibilmente "children friendly". Molti offrono seggioloni, menù dedicati, e spesso anche piccoli angoli gioco o spazi esterni dove i bambini possono muoversi liberamente mentre gli adulti si godono un pasto in tranquillità. Non abbiate timore di chiedere, l'accoglienza è stata sempre calorosa!

Sant Antoni de Portmany la base perfetta

Per il nostro soggiorno, abbiamo scelto di noleggiare un appartamento a San Antonio e la posizione si è rivelata ideale. Nonostante la sua fama, fuori stagione, questa località è una base strategica e piacevole. Il suo lungomare è semplicemente perfetto per le famiglie. Ampio, ben tenuto e completamente pedonale, offre chilometri di passeggiate con una vista mozzafiato sulla baia. È ideale per spingere il passeggino in tutta tranquillità, far correre i bambini sui monopattini o semplicemente godersi l'aria di mare. Lungo il percorso, troverete panchine, qualche chiosco e, ovviamente, diversi parchi giochi ben posizionati, dove fare una sosta d'obbligo. E parlando di tramonti, San Antonio è il luogo iconico per eccellenza! A pochi minuti a piedi dal lungomare, troverete numerosi locali famosi per la loro vista spettacolare, tra cui l'esclusivo Café del Mar. Anche fuori stagione, l'atmosfera è magica: potrete ammirare il sole che si tuffa nel mare, tingendo il cielo di colori incredibili, il tutto accompagnato da musica chill in sottofondo. Un'esperienza suggestiva e rilassante, perfetta per concludere una giornata di esplorazione in famiglia.


Ibiza ci ha dimostrato di essere molto più di quello che l'immaginario collettivo suggerisce. È un'isola versatile, capace di offrire un'esperienza indimenticabile anche alle famiglie con bambini. Acque cristalline, natura rigogliosa, strutture accoglienti e la possibilità di esplorare in totale libertà: questi sono gli ingredienti che hanno reso la nostra vacanza a Ibiza un vero successo. Se stavate cercando una meta per la vostra prossima avventura in famiglia, datele una possibilità. Potrebbe sorprendervi, proprio come ha fatto con noi!

MONT SAINT-MICHEL: INCANTO TRA CIELO E MARE


C’è qualcosa di intrinsecamente magico in certi luoghi, qualcosa che va oltre la semplice bellezza architettonica o paesaggistica. Mont Saint-Michel, in Normandia, è uno di questi. Per me, è stato un sogno che si è materializzato tra le brume del mattino e i colori indimenticabili del tramonto. Se state pensando a una meta estiva che vi lasci a bocca aperta e vi riporti indietro nel tempo, siete nel posto giusto.

Dove siamo? Un tuffo nella storia

Mont Saint-Michel non è solo un’abbazia, è un’isola rocciosa sormontata da una straordinaria abbazia benedettina dedicata a San Michele Arcangelo. Si trova in Francia, al confine tra la Normandia e la Bretagna, in una baia dove le maree sono tra le più spettacolari d'Europa.

La sua storia è antica e affascinante, un vero e proprio romanzo di pietra. Tutto ebbe inizio nel 708, quando, secondo la leggenda, l'Arcangelo Michele apparve al vescovo Auberto di Avranches, ordinandogli di costruire una chiesa sulla roccia. Da allora, il monte è diventato un importante centro di pellegrinaggio, una fortezza inespugnabile durante la Guerra dei Cent'anni e, dopo la Rivoluzione francese, persino una prigione. Ogni pietra, ogni scala, ogni angolo di Mont Saint-Michel racconta secoli di fede, potere e resilienza. Visitare l'abbazia è come sfogliare un libro di storia vivente, con le sue sale gotiche e romaniche che si susseguono in un intrico affascinante.


La danza delle maree

La vera magia di Mont Saint-Michel è indissolubilmente legata al ritmo incessante delle sue maree. Sono arrivata preparata, ma vedere l'acqua ritirarsi e poi avanzare a velocità sorprendente, trasformando l'isolotto in una vera e propria isola, è un'esperienza che toglie il fiato. In pochi minuti, l'ampia distesa di sabbia su cui si cammina si trasforma in un braccio di mare agitato. È uno spettacolo della natura che ci ricorda la potenza e la bellezza del nostro pianeta. Vi consigliamo di consultare gli orari delle maree e di organizzarvi per assistere a questo fenomeno unico. È fondamentale per la sicurezza e per godere appieno della visita. 

Cosa visitare

  • Il borgo medioevale, storia tra le mura: entrando nel monte, vi ritroverete subito nella Grand Rue, la via principale, un dedalo di vicoli stretti e tortuosi che si inerpicano verso la sommità. Qui, troverete piccole botteghe di souvenir, ristoranti tradizionali (famosa l'Omelette della Mère Poulard, sebbene un po' turistica, è un'esperienza!) e caffè. Perdetevi tra le stradine secondarie: scoprirete angoli nascosti, giardini pensili e scorci mozzafiato sulla baia. È come fare un salto indietro nel tempo, immaginando la vita dei monaci e dei pellegrini che hanno percorso queste stesse vie per secoli. Non dimenticate di affacciarvi dai bastioni per ammirare il panorama e la vastità della baia.
  • Abbazia, il cuore spirituale del luogo: il vero gioiello di Mont Saint-Michel è l'Abbazia. La visita richiede tempo, ma ne vale assolutamente la pena. Si sviluppa su più livelli, un vero e proprio capolavoro architettonico che si è adattato alla ripida pendenza della roccia.
    • Chiesa Abbaziale: La parte più antica, con sezioni romaniche e gotiche che testimoniano le diverse fasi di costruzione. La navata, il transetto e l'abside sono imponenti e ricchi di storia.

    • La Merveille (La Meraviglia): questa è la parte più spettacolare dell'abbazia. Un complesso di edifici su tre piani, capolavoro dell'architettura gotica. Al piano terra c'è la Sala dell'Elemosina, dove venivano accolti i pellegrini, al piano intermedio, la Sallé des Hôtes (Sala degli Ospiti) e la Sala dei Cavalieri, dove i monaci lavoravano sugli amanuensi. Sono spazi maestosi, con volte a crociera che lasciano senza fiato. Infine all'ultimo piano, la parte più suggestiva: il Chiostro. Un vero e proprio giardino pensile, con colonnine finemente scolpite, che offre un'oasi di pace e una vista magnifica sulla baia. Vicino al chiostro si trova il Refettorio, dove i monaci consumavano i pasti.

    • Cripta dei grossi pilastri: una cripta romanica, scura e suggestiva, che sostiene il transetto della chiesa.

    • Passeggiata sui tetti: in alcune occasioni, è possibile accedere ai camminamenti sui tetti, offrendo una prospettiva unica e panoramica sull'intera baia.

    La visita all'Abbazia è un percorso a senso unico, ben segnalato, che vi guida attraverso le diverse epoche e funzioni di questo incredibile complesso. Prendete il vostro tempo per assorbire l'atmosfera e la storia di ogni sala.

Prima di partire, è sempre utile avere alcune informazioni pratiche per organizzare al meglio la visita all'Abbazia di Mont Saint-Michel, per questo vi consiglio di consultare il sito dedicato, è meglio acquistare i biglietti online in anticipo per evitare code, soprattutto in alta stagione. Ricordate che la connessione internet sul monte potrebbe non essere sempre ottimale, quindi scaricate i biglietti sul telefono prima di arrivare! Non sono ammessi borsoni e valigie all'interno dell'abbazia e non ci sono armadietti per depositarli.

Un tramonto da fiaba

E poi arriva il tramonto. Mentre il sole scende all'orizzonte, le ultime luci del giorno accendono le pietre dell'abbazia di sfumature arancioni e rosa, creando un contrasto magnifico con il blu profondo del cielo. Le sagome dei turisti si diradano e, una volta che le prime luci artificiali si accendono, Mont Saint-Michel si trasforma in un'apparizione luminosa, un faro nella notte. È un momento di pura contemplazione, quasi mistico.

E per completare questa esperienza da sogno? Ho avuto la fortuna di trascorrere la notte a pochi passi da questa meraviglia. Il mio van, compagno inseparabile di avventure, ha trovato un angolo perfetto in un campo di carote lì vicino. Immaginate: il profumo della terra, il silenzio della campagna e, proprio di fronte a noi, la silhouette illuminata di Mont Saint-Michel, come un gioiello incastonato nella notte stellata. Un'esperienza indimenticabile che ha reso il tutto ancora più autentico e speciale.


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LA MAGIA DI UNA NOTTE D'ESTATE


Oggi vi porto in un viaggio un po' diverso, un tuffo nelle radici più profonde della nostra cultura, tra folclore, natura e un pizzico di magia. Siamo alla vigilia di una delle notti più speciali dell'anno, quella tra il 23 e il 24 giugno, la Notte di San Giovanni. E con lei, arriva il rito dell'Acqua: un'antica tradizione che profuma di erbe selvatiche e di rugiada stellata. Siete pronti a connettervi con la forza ancestrale della natura?

Un rituale antico, quando sacro e profano si incontrano...

L'Acqua di San Giovanni non è una semplice usanza, ma un vero e proprio rituale che affonda le sue radici in tempi lontanissimi, ben prima dell'arrivo del Cristianesimo. Nasce dalle celebrazioni pagane per il solstizio d'estate, il giorno più lungo dell'anno, un momento di massima energia solare, di fertilità e abbondanza. Con l'avvento del Cristianesimo, queste tradizioni si sono fuse con la festa di San Giovanni Battista (il 24 giugno è la sua data di nascita), che battezzava con l'acqua, conferendo al rito un nuovo significato purificatorio e propiziatorio. È la notte in cui la natura raggiunge il suo apice, sprigionando energie curative e protettive. Le erbe raccolte in questa notte si dice che abbiano poteri speciali, potenziati dalla rugiada e dalla luce della luna. Un vero portale tra il visibile e l'invisibile, un'occasione per fare il pieno di energia positiva e allontanare ogni negatività.

Curiosità e simbolismi

Ma cosa rende quest'acqua così speciale? La credenza vuole che la rugiada della Notte di San Giovanni sia benedetta, carica di proprietà purificatrici e rigeneranti. Lavarsi con quest'acqua la mattina del 24 porterebbe fortuna, salute, amore e prosperità, allontanando malattie e malocchio.

È una pratica che ci riconnette ai cicli della terra, a un sapere antico che ci invita a osservare le piante, a sentirne l'energia. Ogni erba aggiunta ha un suo significato:

  • iperico: la più importante, simbolo di protezione, scaccia le negatività;
  • artemisia: legata alla luna e alla femminilità, porta intuizione;
  • verbena: portatrice di fortuna e armonia;
  • rosmarino: purificazione e buon umore;
  • lavanda: calma e protezione;
  • camomilla e malva: delicatezza e proprietà lenitive;
  • petali di rosa: amore e bellezza.

E la curiosità più bella? Ogni fiore o foglia che raccoglierete avrà la sua energia speciale da donare alla vostra acqua magica!

Come preparare la tua Acqua di San Giovanni

Preparare l'Acqua di San Giovanni è un gesto d'amore verso sé stessi e verso la natura. Non servono ingredienti precisi, ma tanta intuizione e cuore!

Cosa ti serve?

  • Un grande recipiente (una bacinella, una ciotola di vetro o ceramica).
  • Acqua di sorgente o del rubinetto.
  • Un mix di erbe e fiori spontanei o del tuo giardino.
Come fare?
  1. Raccolta al tramonto (23 giugno): al calar del sole della vigilia di San Giovanni, recati in un campo, in giardino o anche semplicemente sul balcone. Raccogli un mix di erbe e fiori spontanei. Non devono mancare iperico, artemisia, lavanda, rosmarino, menta, petali di rosa, camomilla. Sii intuitiva, scegli ciò che ti chiama! Mentre raccogli, ringrazia la pianta e pensa alle intenzioni che vuoi infondere nella tua acqua (salute, fortuna, serenità).
  2. Componi il tuo elisir: disponi le erbe e i fiori raccolti nel recipiente. Coprili completamente con acqua.
  3. Il bagno di stelle: lascia il recipiente all'aperto per tutta la notte, sotto la luce della luna e le stelle. La rugiada e l'energia cosmica infonderanno le loro proprietà nell'acqua.
  4. Il risveglio magico: la mattina del 24 giugno, prima che il sole asciughi la rugiada, l'acqua sarà pronta! Filtra le erbe e usa l'acqua per lavarti viso e mani. Mentre lo fai, visualizza le energie negative che si allontanano e le benedizioni che arrivano. Puoi anche spruzzare un po' d'acqua sulla porta di casa per proteggere la tua dimora.

È un gesto semplice, ma potente, che ci connette a un sapere antico e alla ciclicità della natura. È un invito a riscoprire la magia nel quotidiano e a celebrare la vita.


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Cascata del Toce


Tra le vette maestose della Val Formazza, in uno dei luoghi in cui la natura si rivela in tutta la sua potenza e magnificenza, troviamo la famosa Cascata del Toce. Preparatevi a sentirvi piccoli di fronte a uno spettacolo che vi lascerà a bocca aperta e con il cuore in gola!

La regina delle Alpi

La Cascata del Toce non è una semplice cascata, è un monumento naturale, una vera e propria regina delle Alpi Lepontine. Con i suoi 145 metri di salto verticale, è una delle cascate più alte d'Europa e tra le più spettacolari d'Italia. Non è solo l'altezza a impressionare, ma la sua imponente massa d'acqua che si getta con fragore tra le rocce, creando una cortina di spruzzi e un'eco assordante che risuona nella valle. È uno spettacolo vivo, mutevole, che cambia con la luce del sole e la portata dell'acqua. Un'esperienza sensoriale completa: l'imponenza visiva, il fragore assordante, l'aria intrisa di umidità e di profumo di roccia bagnata. Davvero, un'esplosione di energia che ti ricorda quanto sia potente e meravigliosa la nostra Madre Terra.

Il percorso di risalita partendo "dal basso"

Per vivere appieno l'emozione della Cascata del Toce, vi consiglio un approccio "dal basso". Immaginate di partire dal fondovalle, magari dal borgo di Formazza, e di risalire lentamente verso la cascata. Il sentiero vi conduce attraverso pascoli verdi e boschi profumati, con il rombo della cascata che si fa via via più intenso, richiamandovi a sé come una sirena d'acqua. Ogni passo è un avvicinamento a questa forza primordiale. Arriverete ai piedi del salto con la testa rivolta verso l'alto, sentendovi avvolti dalla nebbia d'acqua e dal vento generato dalla sua caduta. Da qui, potrete poi risalire con facilità attraverso le passerelle panoramiche che vi portano sempre più in alto, offrendo punti di vista mozzafiato e prospettive uniche sul salto della cascata, fino alla sua sommità. È un viaggio che vi fa percepire la grandezza della natura passo dopo passo.

Il Ristorante Cascata del Toce

Dopo tutta questa meraviglia, tra l'aria frizzante e l'emozione, l'appetito come sempre si fa sentire! E qui arriva un consiglio da vera amante del cibo quale sono: proprio lì, a pochi passi dalla sommità della cascata, si trova il Ristorante Cascata del Toce.

Non è solo un luogo dove rifocillarsi, ma un'esperienza culinaria di scoperta del territorio ossolano. Immaginate di gustare i sapori autentici della Val Formazza  dai formaggi d'alpeggio ai salumi tipici, dai piatti tradizionali come la polenta con selvaggina o gli gnocchi della Val Formazza il tutto con una vista spettacolare sulla cascata e all'interno di storiche sale d'epoca. È il posto perfetto per ricaricare le energie e continuare a godere del paesaggio, magari con un buon bicchiere di Prunent il vino locale. L'atmosfera è accogliente e il cibo genuino, insomma un vero toccasana dopo l'immersione nella natura selvaggia.

La Cascata del Toce non è solo una gita, è un'esperienza che nutre l'anima e gli occhi. È il suono della montagna che si fa potente, il verde che incontra l'azzurro più puro, l'occasione per connettersi con la forza indomita della natura. Il mio  consiglio è di organizzare una gita qui in ogni stagione: ciascun periodo dell'anno regala sfumature e magie diverse a questo gigante d'acqua.


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Discover Ossola: Orridi di Uriezzo

Oggi vi porto in un luogo dove la natura si rivela nella sua forma più primordiale e sorprendente: gli Orridi di Uriezzo. Siete pronte a scendere nelle viscere della terra per un'esperienza che vi lascerà senza fiato, proprio qui, nel cuore della mia amata Val d'Ossola?

Quando la natura modella l'infinito

Immaginatevi questo: milioni di anni fa, potenti ghiacciai scendevano lenti e inesorabili dalle montagne, scavando la roccia come se fosse burro. Con il loro ritiro, hanno lasciato dietro di sé un'opera d'arte geologica maestosa: gli Orridi di Uriezzo. Non sono semplici gole, ma canyon profondissimi e incredibilmente stretti, modellati dalla forza inaudita delle acque di fusione dei ghiacciai.

Passeggiare al loro interno è come entrare in un altro mondo. Le pareti rocciose, levigate e modellate dall'acqua in curve sinuose, salgono altissime sopra di voi, lasciando filtrare solo qualche raggio di luce che crea giochi di ombre e riflessi mozzafiato. L'aria è fresca, umida, e il suono del vento o di qualche rivolo d'acqua amplifica la sensazione di trovarsi in un luogo antico, dove il tempo si è fermato per permettere alla terra di raccontare la sua storia. È una vera e propria esperienza di wilderness accessibile, un tuffo nell'essenza più pura e selvaggia del nostro pianeta.

Il Sentiero del tempo: consigli per l'esplorazione

Visitare gli Orridi di Uriezzo è un'esperienza da non perdere, adatta a tutti, ma con qualche piccola accortezza per viverla al meglio.

  • Come arrivarci: gli Orridi si trovano nel comune di Premia, in Val Antigorio. Ci sono diversi punti di accesso, ma il più comune è quello che parte da Ponte Uriezzo o da Baceno. I sentieri sono ben segnalati e permettono di esplorare vari orridi, tra cui il più famoso è l'Orrido Sud, facilmente accessibile e spettacolare.
  • Abbigliamento: essenziale meglio scarpe comode e con buona aderenza (il fondo può essere umido e scivoloso) e un giacca o felpa leggera. All'interno delle gole la temperatura è sempre più bassa, anche d'estate.
  • Quando andare: la primavera e l'autunno sono periodi ideali per godere della natura circostante e di un clima perfetto per le passeggiate. Anche l'estate offre un fresco rifugio dalla calura. Fuori stagione, la magia è amplificata dall'assenza di folla, permettendovi di assaporare il silenzio e la grandezza del luogo.
  • L'acqua e la luce: dopo periodi di pioggia intensa, alcune sezioni potrebbero essere più umide o presentare piccoli rivoli d'acqua. È un bene, perché rende l'esperienza ancora più suggestiva! La luce gioca un ruolo fondamentale, creando chiaroscuri spettacolari. Portate la macchina fotografica!

Altre idee per esplorare punti di interesse vicino agli Orridi

La bellezza degli Orridi non finisce tra le loro pareti, questa zona della Val d'Ossola offre molto altro:

  • Cascata del Toce: non troppo distante, le maestosa Cascate del Toce è uno spettacolo della natura che merita una visita. Verificate gli orari di apertura della diga per vederla in piena portata!
  • Terme di Premia: dopo l'avventura, cosa c'è di meglio di un po' di relax? Le Terme di Premia offrono piscine di acqua calda termale, perfette per ritemprarsi.
  • Borghi autentici: esplorate i piccoli borghi circostanti, come Baceno o Crodo, con le loro architetture tipiche e un'ospitalità genuina, dove potrete gustare i sapori autentici della montagna.

Gli Orridi di Uriezzo sono la prova che non serve andare lontano per scoprire meraviglie naturali mozzafiato. Sono un invito a rallentare, ad ascoltare il richiamo della terra e a lasciarsi stupire dalla sua incredibile forza creatrice.


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Castagneto Carducci


Quando pensiamo alla Toscana, la mente vola subito tra colline sinuose e borghi medievali. Oggi, però, vi porto in un angolo meno battuto ma altrettanto affascinante: Castagneto Carducci. Questo gioiello incastonato nella Maremma Livornese, celebre per aver ispirato il poeta Giosuè Carducci, è un luogo dove la storia si fonde con paesaggi mozzafiato e sapori indimenticabili.

Un balcone sulla storia e sul mare

Castagneto Carducci non è solo un nome altisonante, è un'esperienza. Il borgo medievale, arroccato su una collina, domina una vista che spazia dalla campagna maremmana fino all'azzurro intenso del Tirreno. Passeggiando tra i suoi vicoli lastricati, ci si imbatte nel Castello dei Conti della Gherardesca, cuore pulsante della sua storia millenaria, e nella casa che fu dimora di Carducci, oggi un museo che ne celebra la memoria. L'atmosfera è autentica, lontana dalla frenesia delle rotte turistiche più battute. Qui, ogni angolo racconta secoli di storia, agricoltura e vita contadina, arricchita dalla vicinanza di una costa vibrante e di una natura rigogliosa.

La Quercia di Ornellaia: magia al tramonto nel giorno del Solstizio d'Estate

Tra le gemme nascoste di Castagneto, c'è un luogo che evoca pura poesia: la Quercia di Ornellaia. Questo albero maestoso, simbolo di forza e longevità, si erge solitario tra i vigneti dell'omonima e prestigiosa tenuta vinicola. Non è solo un albero, è un punto panoramico naturale. Da qui, lo sguardo si perde su un orizzonte infinito, dove il verde delle vigne sfuma nel blu del mare. Ma è al tramonto che la Quercia di Ornellaia rivela la sua magia più profonda. Il cielo si tinge di sfumature arancio, rosa e viola, creando uno spettacolo indimenticabile. E se siete alla ricerca di un'esperienza davvero unica, immaginate di essere qui al solstizio d'estate intorno al 21 giugno, il giorno più lungo dell'anno. La luce, l'energia e la vista del sole che si tuffa nel mare da questo punto privilegiato rendono l'atmosfera quasi mistica. Un momento perfetto per connettersi con la natura e celebrare il culmine dell'estate. 

Sapori autentici al ristorante Sambastiano

Dopo tanta bellezza e introspezione, è tempo di deliziare il palato. Il ristorante Sambastiano è una tappa obbligata per chi vuole assaporare la vera cucina toscana, reinterpretata con estro e passione. Situato nel cuore del borgo, questo locale offre un'esperienza culinaria che celebra i sapori del territorio. Qui troverete piatti che raccontano la tradizione maremmana, con un'attenzione particolare alla qualità degli ingredienti, spesso a km zero. Che si tratti di un piatto di pasta fatta in casa, di carni locali o di pesce fresco, ogni portata è un omaggio alla ricchezza enogastronomica della Toscana. Il tutto, ovviamente, accompagnato dagli eccellenti vini della zona, come i celebri Sassicaia e Ornellaia. L'ambiente è accogliente e raffinato, perfetto per concludere una giornata di esplorazione con una cena indimenticabile, magari dopo aver ammirato il tramonto dalla Quercia di Ornellaia. Qui arriva il consiglio della vostra Vagabionda: il proprietario è un mio caro amico, una persona speciale che saprà coccolarvi come solo lui sa fare. Se andate a trovarlo, mi raccomando, non dimenticate di salutarlo da parte di Kia! L'ambiente è accogliente e raffinato, perfetto per concludere una giornata di esplorazione con una cena indimenticabile, magari dopo aver ammirato il tramonto dalla Quercia di Ornellaia.

Castagneto Carducci è molto più di un borgo da visitare; è un luogo da vivere, assaporare e da cui lasciarsi incantare. Se cercate un'esperienza toscana autentica, fuori dai sentieri battuti, questo è il posto che fa per voi.


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FORMENTERA FUORI STAGIONE...RELAX ASSICURATO


Tutti conoscono Formentera per le sue spiagge caraibiche e la movida estiva, ma c'è un segreto che pochi conoscono: la sua bellezza più autentica si rivela fuori stagione. Se sognate un'isola dove il tempo sembra fermarsi, dove la natura regna sovrana e le vibrazioni sono di pura pace, allora è arrivato il momento di scoprire la Formentera più vera, quella che batte al ritmo lento del mare d'inverno o della primavera in fiore.
Se cerchi la perfezione, ottobre ti regala giornate ancora calde e bagni indimenticabili in un mare quasi deserto, mentre aprile ti accoglie con la natura in piena fioritura e temperature ideali per esplorare, il tutto con la preziosa assenza della folla estiva.

Un tuffo nel passato: breve storia di Formentera

Formentera, la più piccola delle Isole Baleari, ha una storia affascinante e spesso dimenticata. La sua posizione strategica nel Mediterraneo l'ha resa ambita fin dall'antichità. Le prime tracce umane risalgono all'età del Bronzo, con siti megalitici come il Sepolcro di Ca na Costa, testimonianza di insediamenti preistorici.

Fenici, Greci e Romani hanno lasciato il loro segno, attratti dalle saline e dalla fertilità della terra (da cui probabilmente il nome "Formentera", legato al grano, "froment"). Nel Medioevo fu un rifugio per pirati e un crocevia di culture, spesso disabitata per sfuggire alle incursioni. Solo nel XVIII secolo, con il ripopolamento guidato dai catalani, l'isola ha iniziato a rinascere, sviluppando la sua identità unica, legata al mare e a uno stile di vita semplice e autentico. Questa resilienza e la capacità di rinascere si riflettono ancora oggi nello spirito dell'isola.

Le top spiagge da non perdere

Anche fuori stagione, quando la folla si dirada, il fascino delle spiagge di Formentera è intatto. Anzi, forse è proprio in questi mesi che la loro bellezza cristallina e selvaggia si esprime al meglio.

  • Ses Illetes: la più iconica e celebre. Patrimonio UNESCO, con la sua sabbia bianca finissima e le acque turchesi che ricordano i Caraibi. Fuori stagione la potrai godere in quasi totale solitudine, passeggiando indisturbati tra i due mari. Un vero paradiso terrestre.
  • Cala Saona: una perla racchiusa tra scogliere rosse, perfetta per ammirare tramonti infuocati. La sua baia protetta rende le acque particolarmente calme e invitanti anche in periodi meno caldi.
  • Playa de Migjorn: con i suoi chilometri di costa, è una delle spiagge più lunghe e offre angoli sempre diversi, da calette rocciose a distese sabbiose. Ideale per lunghe passeggiate rigeneranti e per trovare il proprio angolo di pace.
  • Es Pujols: seppur più urbanizzata, conserva un suo fascino con piccole insenature e tratti sabbiosi. Fuori stagione è perfetta per un caffè vista mare nei pochi locali aperti.
  • Caló des Mort: una minuscola e incantevole caletta, famosa per le sue casette dei pescatori in legno. Un angolo di autentica bellezza, dove il tempo sembra essersi fermato. Questa è la mia preferita in assoluto!

Formentera fuori stagione un'esperienza da vivere!

Dimentica la folla e i locali notturni...Formentera fuori stagione è un invito alla calma, alla scoperta e all'autenticità. Cosa fare? Non c'è che l'imbarazzo della scelta, ecco alcuni suggerimenti.

  • Lunghe passeggiate e ciclismo: noleggia una bici o semplicemente indossa scarpe comode. L'isola è un dedalo di sentieri immersi nella natura, perfetti per esplorare l'entroterra, i fari (come il suggestivo Faro de la Mola) e le spiagge deserte. L'aria è mite e profumata.
  • Gusto e tradizione: molti ristoranti tradizionali rimangono aperti, offrendo l'opportunità di assaporare la vera cucina formenterense, a base di pesce fresco e prodotti locali, in un'atmosfera rilassata e genuina. Troverete anche numerosi locali attenti alla dieta green, un esempio è Integral nella zona di Es Pujols. È il momento ideale per chiacchierare con i "locals" e scoprire i loro segreti.
  • Pace e relax: l'isola torna ad essere un rifugio per chi cerca tranquillità. Potrete leggere un libro in spiaggia, fare yoga al sorgere del sole, o semplicemente perdervi nell'immensità del mare, ascoltando solo il suono delle onde.
  • Fiori e natura: primavera e autunno tingono l'isola di colori incredibili. I campi si riempiono di fiori selvatici e il verde brillante contrasta con l'azzurro del cielo e del mare. È un paradiso per gli amanti della fotografia e della natura.
  • L'atmosfera dei mercatini: anche se ridotti, i mercatini artigianali (come quello di La Mola) offrono l'opportunità di trovare pezzi unici e sentire l'anima hippie dell'isola, senza la ressa estiva.

Formentera fuori stagione non è solo una meta, ma uno stato d'animo. È un viaggio per l'anima, un'opportunità per riconnettersi con se stessi e con la natura più incontaminata. Se siete pronti a esplorare il lato più intimo di questa meraviglia delle Baleari, preparate la valigia, anzi lo zaino per spendere meno in aeroporto, e lasciatevi incantare dalla magia e dai colori dell'ISLA.


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IL TRAMONTO PIÙ A NORD D'EUROPA: NORDKAPP 77°10'21"


Nordkapp 77°10'21"

Uno dei tramonti più suggestivi di cui io abbia mai potuto godere? Sicuramente il mio pensiero va al 2021 e alla meta a cui tutti i viaggiatori aspirano: Capo Nord!
Capo Nord o Nordkapp, in lingua locale, è il punto più a nord della Norvegia continentale raggiungibile via terra. Come ho potuto constatare una volta giunta sul posto Nordkapp in realtà non è propriamente il punto più settentrionale d'Europa, questo titolo spetta infatti a Knivskjelodden (impronunciabile), che può essere raggiunto con un'escursione  a piedi di circa 18 km andata e ritorno. Personalmente dopo aver visto alcuni video in rete questo luogo mi è sembrato meno spettacolare rispetto a Capo Nord, inoltre non essendo accessibile ai veicoli avrebbe comportato tempistiche non compatibili con i miei piani di roadtrip.
La scelta di raggiungere Nordkapp ad agosto 2021 si è rivelata tattica, per via o grazie alla pandemia dipende dai punti di vista, la famosissima località era praticamente senza il consueto via vai di turisti che solitamente affolla questo luogo remoto tanto ambito dai viaggiatori di tutto il mondo. Sicuramente anche per me questo traguardo ha significato il coronamento di un sogno e, soprattutto, ha segnato la tappa principale del viaggio che dopo 5077 km mi ha portata da Domodossola all'estremo Nord norvegese. Se ve lo state chiedendo sì ho deciso di prendere la rotta "alla larga" attraversando Austria, Slovacchia, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia con una tempistica di circa due settimane e varie tappe con un furgone camperizzato.

Nordkapp

Capo Nord si trova più vicino al Polo Nord che alla capitale norvegese Oslo, la sua latitudine 77°10'21" nord comporta uno dei fenomeni più suggestivi dell'emisfero boreale ovvero l'assenza di buio totale da metà maggio a fine luglio, in questo lasso di tempo infatti il sole non tramonta mai ed è possibile osservare il famosissimo fenomeno del Sole di Mezzanotte. Questo evento astronomico si verifica solo in alcuni periodi dell'anno in cui il Sole non scende mai sotto l'orizzonte e si manifesta in occasione del solstizio d'estate, il 21 giugno.
Molto prima che questo luogo diventasse una località turistica, e a mio avviso molto commerciale, era un sito sacrificale per il popolo Sami che lo considerava un luogo sacro e pieno di energia. Oggi per poter accedere al sito è necessario acquistare il biglietto di circa 20 euro (immagino che la quota in questi anni sia aumentata), se decidete di entrare con un mezzo a motore, ma se come me volete risparmiare potete lasciare furgone, macchina o moto lungo la strada nei parcheggi liberi preposti e raggiungere Capo Nord con una camminata di circa mezz'ora, in questo caso l'ingresso è gratuito. Questo luogo ha innegabilmente un fascino tutto suo e la bellezza della natura silente e incontaminata qui vi regalerà uno scenario mozzafiato, soprattutto se come me sarete così fortunati da poter godere di un meraviglioso tramonto. La variabile meteo qui è una grandissima incognita, ma se il meteo è clemente si può osservare un panorama incredibile contemplando le onde che si infrangono sotto di voi e la tipica foschia norvegese che avanza dal mare.

Un po' di storia

La denominazione Capo Nord si deve a un esploratore inglese Richard Chancellor, che fu trasportato alla deriva nel 1553 mentre era alla ricerca di un passaggio verso nord-est. Solo molti anni dopo, nel 1873, in occasione della visita a Nordkapp del re Oscar II questo luogo divenne per il popolo norvegese meta di pellegrinaggio.

Cosa fare a Nordkapp?

Qui sorge il Nordkapp Visitor Centre, un grosso complesso al cui interno si trova una mostra dettagliata sulle azioni navali che nel corso dei secoli si sono svolte nelle acque di fronte a Capo Nord durante la seconda guerra mondiale, la caffetteria (con prezzi proibitivi), uno shop in cui troverete qualsiasi tipologia di gadget che possa attestare il raggiungimento dell'ambita meta, una cappella e un ufficio postale dove è possibile farsi apporre il timbro postale di Nordkapp.
Se come me viaggiate con la vostra casa su ruote è possibile pernottare direttamente all'interno dell'area a pagamento, premurandovi di avere la sufficiente scorta di acqua ed elettricità perché qui non vi sono piazzole attrezzate. 



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LANZAROTE ON THE ROAD


Voglia di caldo e mare a dicembre? Prenota un biglietto per l'isola di Lanzarote!

Bienvenido a Lanzarote

Lanzarote è per estensione la quarta isola delle sette maggiori che compongono l'arcipelago delle Canarie, situato nell'Oceano Atlantico, al largo dell'Africa nord-occidentale. Guardandola dall'aereo Lanzarote potrà sembrarvi una terra desolata e inospitale, ma non appena inizierete ad esplorarla vi sorprenderà con il suo clima mite e per la varietà di paesaggi che ha da offrire. 
Caratteristica interessante di queste isole è l'origine vulcanica: 20 milioni di anni fa enormi quantità di magma basaltico (che solidifica velocemente a contatto con aria o acqua), risalirono le fratture della crosta terrestre e generarono le due più antiche isole dell'arcipelago: Fuerteventura e Lanzarote. Le Canarie da quel momento sono interessate da attività sismica costante, ma solo Lanzarote conosce la la violenza delle eruzioni vulcaniche, nel 1736 oltre il 20% della sua superficie venne ricoperto di cenere e lava, stravolgendone completamente il paesaggio e regalandole un aspetto aspro, brullo e selvaggio. 
Il clima mite è garantito quasi tutto l'anno, l'Oceano Atlantico offre acque fresche in cui fare il bagno e i rilievi contribuiscono in estate ad attenuare la calura. Gli abitanti dell'isola dicono che il periodo migliore da spendere a Lanzarote siano i mesi da settembre e gennaio, posso confermare che dal 26 dicembre al 3 gennaio le temperature hanno oscillato dai 20° della sera ai 27°/30° del giorno...nessuna giornata di pioggia, cielo sempre blu e sole splendente!

Come muoversi sull'isola?

Come sempre anche in questa vacanza sono andata alla ricerca di pace e tranquillità, in luoghi lontani dai centri urbani in cui sorgono i grandi villaggi turistici e in cui trovare l'anima wild più autentica di Lanzarote, il mezzo più adeguato alle mie esigenze è stato il van che ho noleggiato tramite YesCapa.
Tra l'altro optare per il van per una settimana si è rivelato essere più economico rispetto  al noleggio di un' auto...sicuramente in bassa stagione i costi sono molto inferiori, sia per l'acquisto del volo che del noleggio del mezzo con cui spostarsi una volta giunti in loco.

Il mio giro di Lanzarote in 7 giorni

Ho deciso di esplorare l'isola partendo dalla zona sud (2 giorni), Parco Nazionale Timanfaya (mezza giornata), zona centrale (2 giorni), zona nord (2 giorni ), Isola La Graciosa (1 giorno). 
Le distanze sull'isola sono molto contenute, da un capo all'altro ci sono una sessantina di chilometri e si percorrono in un'ora su strade ben tenute, quindi gli spostamenti risultano essere molto veloci, agevoli e con panorami pazzeschi in ogni momento.

Spiagge: la mia top 5

A Lanzarote ci sono spiagge praticamente su tutti i lati e ce ne sono di tutti i colori e per tutti i gusti, dalla sabbia bianca o dorata alla roccia rossa e nera. 

  • Calas de Papagayo: situate nella parte sud dell'isola, all'interno della zona protetta e quindi a pagamento (3 euro) Monumento Naturala de los Ajaches, si tratta di una serie di calette divise tra loro da piccole formazioni rocciose che le delimitano. La natura qui è incontaminata, la presenza di turisti si concentra nelle ore centrali del giorno ed è uno spot perfetto per trascorrere la notte in van o in tenda cullati dall' infrangersi delle onde. L'acqua cristallina soprattutto nella cala di Papagayo regala bellissimi contrasti con il colore dorato della sabbia, in orario tramonto le luci vi incanteranno! Questo parco naturale ha sette spiagge in tutto: Papagayo, Porto Muelas,   Caleta del Congrio, Playa de la Acera, Playa del Pozo, Playa Muyeres e Calenton de San Marcial. 
  • Caletòn Blanco: nella parte nord-occidentale di Lanzarote si trova una delle spiagge che ho preferito in assoluto, ciò che mi ha colpita maggiormente sono i contrasti: fine sabbia bianca, mare cristallino, cielo blu inteso e flussi di lava nera. Questa zona è ventosa, ma sulla spiaggia troverete dei ripari di forma circolare costruiti con le rocce laviche in cui è possibile stendere gli asciugamani. L'acqua è trasparente e se vi piace osservare la frenetica vita sott'acqua qui è una dei pochi luoghi in cui mi sono imbattuta in vegetazione marina e in qualche pesciolino.
  • Famara: questa spiaggia è collocata nella zona nord ed è una delle più estese, è dominata dalle falde della scogliera che porta il suo nome. Il paesaggio qui è davvero affascinante: completamente naturale e selvaggio, roccia, sabbia e mare dominano i 6.000 metri di lunghezza. Famara è molto frequentata dai surfisti, le onde a seconda della zona della spiaggia in cui ci si trova presentano forza e intensità diverse consentendo la possibilità di surfare, anche a chi si approccia alla tavola da surf per la prima volta. Ci sono numerosi camp di surf intensivi organizzati per tutti i livelli a prezzi convenienti, compresivi di noleggio attrezzatura. Con la bassa marea è molto suggestivo passeggiare lungo la spiaggia di Famara e, con le luci create dal calar del sole si creano fantastici giochi di luce riflessa sulla spiaggia bagnata, uno spettacolo da gustare sorseggiando una bella creveza fresca.
  • El Jabillo: spiaggia situata nella parte centrale di Costa Teguise, è una zona tranquilla protetta dai venti e dalle maree da una scogliera naturale. In questa piccola baia la sabbia ha sfumature bianche e si immerge in acque cristalline limpidissime. Essendo una spiaggia attrezzata e in una posizione "comoda" è più frequentata rispetto ad altre.
  • Playa de las Conchas: una delle spiagge più belle di tutte le Canarie, così viene descritta questa playa dell'isola La Graciosa.  In effetti offre uno scenario unico essendo dominata dalla Montana Bermeja, le onde qui sono molto alte e violente, in caso di mare mosso è sconsigliato fare il bagno a causa delle correnti molto forti. Alle Canarie prima di immergervi in acqua è sempre meglio controllare la bandiera di segnalazione, se è di colore rosso è vietato entrare in acqua, se gialla è consentito nuotare, ma con cautela. Se state nuotando con la bandiera rossa e necessitate di aiuto dovrete pagare le operazioni di salvataggio di tasca vostra, quindi meglio evitare!

Parco Nazionale Timanfaya

Appena imboccherete la strada che vi condurrà al parco una domanda vi sorgerà spontanea: "Sono stato catapultato sulla Luna?". Questo è ciò che mi sono chiesta io vedendo il mare di lava nera che si estende per chilometri e chilometri, sullo sfondo montagne dalle forme irregolari ricoperte da granelli vulcanici che colorano il terreno con sfumature che variano dal beige al grigio fino al rosso mattone. Questi affascinanti rilievi sono le Montanas del Fuego, responsabili di una delle più grandi catastrofi della storia recente, dal 1730 per sei anni si susseguirono eruzioni vulcaniche di magma che ricoprirono quasi un quarto dell'isola, formando la più grande distesa lavica del mondo. Nel 1824 la terra fece sentire ancora una volta la sua presenza, causando la formazione di altri vulcani. Oggi tutto è pietrificato e l'opera creata dai trenta vulcani si può ammirare in sicurezza, acquistando il biglietto (12 euro a persona) per il tour di 45 minuti in bus del parco lungo la stretta strada lavica asfaltata, unico modo per avventurarsi all'interno della zona protetta . 
Il parco prende il nome dal paese che giace nel sottosuolo sommerso dalle colate di lava, questo è uno dei pochi luoghi sulla Terra in cui è possibile ammirarne le viscere più profonde, nonostante l'impressione sia sempre quella di essere stati catapultati su un altro pianeta. Compreso nel biglietto c'è l'ingresso al Centro de Visitantes e Interpretaciòn de Mancha Blanca, luogo in cui potrete reperire tutte le informazioni sulle Montagne del Fuoco, sulla cultura e sullo stile di vita degli abitanti dell'isola.

Teguise


Nella cittadina di Teguise il tempo sembra essersi fermato al periodo coloniale delle Isole Canarie. L'insediamento sorge su un altopiano lontano dal mare e particolarmente esposto agli alisei perché anticamente questa collocazione permetteva durante l'inverno la raccolta dell' acqua piovana, elemento indispensabile per la vita dei suoi abitanti. Gli isolani pensavano che questo fosse un luogo sicuro dagli attacchi dei pirati, ma fu un'intuizione completamente errata! Teguise fu costantemente presa d'assalto dai corsari algerini che addirittura la incendiarono. Passeggiando tra le silenziose vie del centro si possono ammirare gli edifici più antichi, risalenti  al XVII secolo, l'atmosfera settimanale è tranquilla e rilassata mentre cambia decisamente la domenica giorno in cui ha luogo il famoso mercadillo (mercato). 
Il mercadillo è una delle maggiori attrazioni turistiche di Lanzarote, nella grande piazza costruita sopra le cisterne del paese, Gran Mareta, decine di artigiani allestiscono i propri banchi con merci provenienti da tutto il mondo, la cittadina diventa una sorta di bazar all'aperto in cui perdersi tra oggetti creati con materiale lavico e chincaglierie di ogni genere. Se la fame vi assale nessun problema, una parte del mercato è dedicata al cibo, con stuzzicherie locali e leccornie per tutti i gusti. 

Isola La Graciosa 

Partendo da Orzola in soli trenta minuti di traghetto (26 euro a persona A/R) è possibile raggiungere la piccola isoletta di La Graciosa, luogo completamente naturale e in cui è addirittura vietata la circolazione di mezzi a motore, infatti non ci sono nemmeno le strade asfaltate!
Appena giunti al porto si trova la località principale dell'isola, Caleta del Sebo, un piccolo agglomerato di case attraversato da poche strade sterrate; se siete giunti sull'isola sprovvisti di cibo il consiglio è quello di attrezzarsi qui, soprattutto di acqua,  prima di partire per l'esplorazione. 
A La Graciosa è possibile fare numerosi attività: birdwatching, surf, trekking e lunghe pedalate in sella ad una biciletta. Proprio le due ruote sono il mezzo migliore per muoversi sull'isola, con soli 10 euro per tutto il giorno se scegliete una mountain bike tradizionale o con 35 euro se optate per un modello elettrico. Io ho scelto una classica MTB e con nessun tipo di allenamento sono riuscita a percorrere in totale una trentina di km su strada sterrata e senza pendenze. 
Durante la pedalata sarete sempre accompagnati da splendidi scorci sulla vicina Lanzarote e sull'Oceano, dalle forme dei vulcani e dalle isolette minori, di cui si scorgono i profili in lontananza. Quando è il momento di fare una sosta e riposare le gambe basta tirare fuori la mappa dell'isola, che vi fornirà il noleggio bike, e decidere in quale playa rinfrescarsi con un bel tuffo! Personalmente sono rimasta molto affascinata dalle dune di Playa Lambra: una spiaggia bianca completamente coperta da milioni di gusci di chiocciole. 

César Manrique

Pittore, scultore, architetto, designer, autore e ambientalista: Manrique nacque ad Arrecife nel 1919 ed è diventato personalità di spicco profondamente legata alla storia e all'aspetto di Lanzarote. Dopo la prima esposizione di quadri figurati si trasferì a Madrid, dove scoprì la pittura astratta e conquistò in breve tempo la fama. Visse negli Stati Uniti, ma quando il turismo a Lanzarote iniziò a crescere, decise di ritornare in patria per partecipare con il suo estro creativo e con la sua ricerca artistica allo sviluppo economico dell'isola. Manrique fu sempre molto affascinato dalla bellezza autentica dell'isola, lavorò rispettando la natura e il paesaggio, facendo attenzione ad alterarlo il meno possibile. Insomma, la maggior parte dell'offerta artistica dell'isola si deve a questa grande personalità, che durante gli ultimi anni di vita fu fervente oppositore alla costruzione dei cosiddetti ecomostri, ribellandosi alla cementificazione anche sulle altre isole. Durante  tutta la vita Manrique cercò di preservare l'aspetto originale della sua terra, mantenendo lo stile architettico tradizionale; dovette affrontare molte resistenze, ma riuscì ad imporre il proprio pensiero seguendo personalmente la progettazione dei complessi alberghieri e la ristrutturazione delle strutture già esistenti, questo fino al 1992 quando perse la vita in un incidente stradale. 
Ecco i principali contributi di Manrique all'isola di Lanzarote:
  • MIRADOR DEL RIO: complesso costruito negli anni '70, una delle prime opere dell'artista, si tratta di una costruzione affacciata su una scogliera a 479 metri di altitudine e collocata nell'estremità settentrionale di Lanzarote. Una struttura turistica perfettamente inserita nel contesto naturale in cui si trova. L'ingresso è a pagamento, 4,50 euro, offre un panorama completo sulle isole La Graciosa e Alegranza.
  • JARDIN DE CACTUS: è invece l'ultima opera a cielo aperto di Manrique, uno spazio completamente dedicato allo spinoso mondo dei cactus. All'interno del giardino, che si trova all'uscita di Guatiza, ci sono 1500 varietà diverse di piante collocate nella conca di un'antica  cava di pietra, ai piedi di un mulino che in passato veniva usato per la macinazione. E' un'attrazione da visitare assolutamente, sia che siate amanti di queste piante grasse sia che non lo siate. L'ambiente è dominato da cactus di tutti i tipi, di tutte le forme, di tutte le dimensioni e provenienti da qualsiasi parte del mondo, alcuni di essi svettano dal terreno vulcanico nero e rendono la visita davvero suggestiva. L'entrata ha un costo di una decina di euro a persona, potete visitare oltre al giardino anche il mulino. Super consigliato!!  
  • JAMEOS DEL AGUA: situato nel comune di Haría, a nord di Lanzarote, è uno spazio naturale, ma anche centro artistico, culturale e turistico, di questa creazione ho solamente letto qualche informazione perché dalle foto non ne sono rimasta particolarmente colpita. La parola “jameo” è di origine aborigena e si riferisce ad un foro che si è creato a causa del crollo del tetto di un tunnel di lava. Il Jameos del Agua, proprio come la vicina Cueva de Los Verdes, si trova all’interno del tunnel vulcanico prodotto dall’eruzione del vulcano de la Corona. I Jameos sono costituiti principalmente da tre  aperture nel terreno: il “Jameo Chico“, attraverso il quale si accede all’interno, il “Jameo Grande” e un terzo, chiamato “Jameo de la Cazuela“, da questi tunnel Manrique ha tirato fuori una vera e propria perla, con lo scopo di mostrare ai visitatori uno spazio per la contemplazione della natura.
Insomma per staccare completamente la spina, rilassarvi e prendere una pausa dalla frenetica vita quotidiana vi consiglio di prenotare un volo per Lanzarote, senza dimenticare di monitorare la situazione pandemica sul sito Viaggiare Sicuri!

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