VERDE, NATURA, CASCATE E TANTA ACQUA! IL MIO VIAGGIO IN ISLANDA PARTE 1



L'Islanda è stata per molti anni in cima alla lista di luoghi che mi sarebbe tanto piaciuto visitare, ma mai avrei pensato di riuscire a realizzare questo mio piccolo sogno in un periodo così delicato come quello che stiamo vivendo, invece, l'estate 2020, quella dell'emergenza Covid19 ha portato con sé qualche lato positivo come l'abbassamento del prezzo di  alcuni voli aerei.
Cercherò di essere il più sintetica possibile, ma ho davvero tanto da raccontare!

LA MIA ISLANDA IN BREVE

Periodo della vacanza: 29 luglio- 7 agosto, teoricamente il periodo migliore secondo le statistiche meteo, in pratica non ho quasi mai visto il sole!
Mezzo di trasporto per raggiungere l'Islanda: aereo, con la compagnia WizzAir ho trovato una tariffa molto vantaggiosa. 
Mezzo per gli spostamenti in Islanda: van...Dormi e mangi dove e quando vuoi!
Informazioni sanitarie Covid19: precauzioni e obblighi variano a seconda dei casi di contagio registrati sull'isola, all'arrivo ho dovuto sottopormi a tampone, ovviamente a mio carico, ma in alternativa a luglio 2020 si poteva osservare un periodo di quarantena di 14 giorni. Per informazioni dettagliate e aggiornate consultate il sito
Capitale: Reykjavik.
Moneta: corona islandese, potete pagare con carte di credito o bancomat dappertutto, perfino nei campeggi!
Cosa mettere in valigia: tanta voglia di camminare, spirito di adattamento, delle buone scarpe da trekking, occhi sempre vigili e pronti a osservare lo splendido paesaggio che vi accompagnerà in ogni momento del viaggio, infine ultimo, ma non meno importante un buon impermeabile!
Ore di luce a fine luglio/inizio agosto: tramonto, quando c'è il sole, intorno alle 23, alba alle 2:30 del mattino, le molte ore di luce vi consentiranno di sfruttare la giornata al 100%.
Budget totale della mia vacanza: 1300 euro comprensivo di viaggio aereo, tampone, noleggio van, spesa, musei ed extra.

DAY 1 REYKJAVIK- CIRCOLO D'ORO

Il primo giorno, poiché in attesa dell'esito del tampone, ho dedicato alcune ore all'esplorazione di Reykjavik, la capitale più a nord del mondo. La cosa che fin da subito mi ha colpita e vi colpirà è la sua anima eccentrica e creativa espressa nei colori accesi delle case, nelle forme delle costruzioni, nel design quasi surreale e nella vivacità dei suoi abitanti.
Reykjavik, "Baia dei fumi" per via del vapore sprigionato dalle bocche geotermiche, venne fondata da un norvegese in fuga dalla propria patria nell' 871 d.C., la leggenda narra che Ingòlfur gettò in mare i pilastri di legno collocati ai lati dei troni vichinghi e decise di stabilirsi nel punto in cui gli dèi li trasportarono a riva.
Si tratta di una cittadina piccola rispetto alle capitali europee che siamo abituati a frequentare, ma è comunque ricca di storia e punti di interesse. Vi consiglio una passeggiata mattutina nel centro, le vie pedonali sono rese particolari dalla presenza di arcobaleni, disegni colorati, murales, installazioni e decorazioni sui lampioni. Il quartiere della "vecchia Reykjavik" conserva edifici storici e si trova in prossimità di un lago artificiale, qui si trovano il Parlamento, il Municipio e una graziosa chiesa luterana bianca. Poco distante, raggiungibile a piedi, c'è il "Vecchio Porto", un quartiere rinato negli ultimi anni arricchendosi di musei, spazi per l'intrattenimento, gallerie d'arte e ristoranti vista mare. Se vi interessa da qui partono molte escursioni in barca per vedere la balene, le pulcinelle di mare e quando è periodo l'aurora boreale.
Purtroppo con le modifiche degli orari di apertura causa covid, non sono riuscita a visitare nessun museo, ma voglio consigliarvi una visita al Museo delle Saghe e al Museo d'Arte, che dalle descrizioni della guida mi sono sembrati molto interessanti. Una tappa obbligatoria è la chiesa Hallgrimkirkja, la grande e imponente costruzione che domina lo skyline della città, uno dei monumenti più riprodotti e rappresentati dell'isola. E' possibile salire in cima alla torre e godere di una vista mozzafiato su Reykjavik (costo 8 euro); l'architetto che costruì la chiesa cercò di creare uno stile che incorporasse gli elementi naturali dell'isola, per questo ai lati della torre ci sono delle colonne che ricordano il basalto vulcanico. 
Poco distante dalla capitale, nella regione sud-occidentale, si trova un piccolo assaggio delle meraviglie custodite in Islanda: il Circolo d'Oro; è un percorso turistico che comprende Þingvellir (punto di incontro delle placche tettoniche), Geysir (getti di acqua calda che eruttano oltre 100 volte al giorno) e Gulfoss (un'enorme cascata). L'itinerario è molto vasto, si snoda per 300 km, quindi potete selezionare a seconda dei tempi e del vostro interesse su cosa concentrarvi maggiormente. Personalmente ho scelto di fare una camminata nell'area di Þingvellir, dove gli antichi Vichinghi fondarono il primo parlamento democratico al mondo; l' UNESCO ha dichiarato questo sito Patrimonio dell'Umanità nel 2004.
La pianura di  Þingvellir è situata nel punto di confine delle placche tettoniche del Nord America e dell'Europa, ogni anno esse si allontanano l'una dall'altra da un minimo di 1 mm a un massimo di 18 mm! E' decisamente rilassante passeggiare tra le placche, lo scenario è molto suggestivo, io ho scelto di percorrere un sentiero poco battuto partendo dal parcheggio del centro visite del parco (anziché dal famoso ponte di legno a cavallo delle due placche).
Geysir è una delle attrazioni turistiche più note dell'Islanda, significa letteralmente eruzione ed è la sorgente di acqua calda da cui hanno poi preso il nome tutti gli altri geysir.  Si trova nella zona geotermica di Haukadalur, una valle con sorgenti termali caldissime, pozze dall'azzurro intenso, zone con ribollenti fanghi termali ed elementi minerali dai colori accesi. Fortunatamente il primo giorno il tempo è stato clemente e mi ha regalato un bel tramonto proprio qui a Geysir, è molto emozionante osservare il getto ribollire nella pozza e vederlo improvvisamente eruttare verso il cielo, il tutto è stato reso ancor più magico dalle luci della sera. 
Ultima attrazione del Circolo d'Oro è Gulfoss, la maestosa cascata del fiume Hvìtà, il salto di circa 32 metri è collocato in un contesto naturalistico davvero sorprendente: intorno l'erba è verdissima, sembra quasi una moquette per la sua perfezione e con la luce del sole che si infrange contro l'acqua si formano bellissimi arcobaleni. Potete osservare Gulfoss dall'alto oppure avvicinarvi maggiormente, personalmente ho preferito la prima opzione. 

DAY 2 KERID-VESTURLAND- SNAEDFELLSJOKULL

Il percorso iniziale pensato per questo viaggio on the road è stato quello della famosa Hringvegur (la strada di circa 1350 km che percorre il perimetro dell' isola) in senso orario, quindi partendo da sud, ma dopo aver consultato il meteo si è decisa percorrenza in senso antiorario, partendo dai fiordi occidentali (decisione inutile perché l'acqua è stata comunque una compagna di viaggio sempre presente!).
Prima di lasciare il Circolo d'Oro una tappa a cui non si può rinunciare è Kerid, un cratere vulcanico formatosi 6500 anni fa in seguito a un'esplosione; l'ingresso è a pagamento, ma ne vale sicuramente la pena, in circa 20 minuti percorrerete la circonferenza del cratere al cui interno nel corso dei secolo si è formato un lago dalle acque azzurre limpidissime, i colori che osserverete qui sono molto contrastanti tra loro: rosso intenso della terra, grigio dalle tonalità chiarissime del cielo, verde vivido del muschio e trasparenza dell'acqua. 
Macinando qualche centinaia di chilometri si giunge nella parte occidentale dell'isola che al suo interno condensa tutte le  bellezze naturali che troverete sul territorio: spiagge chilometriche, villaggi antichi, colori mai visti e una natura impervia ancora intatta.
Dopo una piccola pausa caffè a Borgarnes, località che ospitò i primi insediamenti umani in Islanda, ho visitato il paese medioevale di Reykholt. Qui visse e fu ucciso una delle personalità di spicco del Medioevo islandese Snorri Sturluson, infatti qui i punti di interesse  ruotano proprio intorno alla  figura del condottiero/studioso islandese. Camminando per il piccolo centro mi sono imbattuta nella Snorralaug (piscina di Snorri), una vasca circolare antichissima alimentata da una sorgente termale, le pietre con cui è stata costruita questa laug sono originali e risalgono al X secolo, Snorri qui si immergeva e meditava. Accanto alla vasca si apre un tunnel rivestito con pannelli in legno che conduce alla fattoria di Snorri. Secondo gli studiosi questa è stata la prima struttura termale costruita dell'uomo in Islanda, non è però possibile rilassarsi al suo interno a causa della temperatura troppo alta dell'acqua. 
Proseguendo verso la penisola di Snaefellsnes mi ha colpita il paesaggio quasi surreale: maestoso e pieno di energia con grandi spianate di lava, cascate, rilievi e fiumi. A Budir si trova un'interessante  chiesa nera immersa nei campi di lava quasi a picco sul mare, la costruzione originale bruciò nel 2001, ma venne riedificata e l'attuale edificio è molto simile a quello andato perduto. Dalla chiesa potete fare un piccolo trekking in piano, ben segnalato e con la presenza di pannelli che raccontano la storia della natura di questo luogo, a farvi compagnia tante pecore e ovviamente il ticchettio della pioggia che si infrange sull'impermeabile! Qui le leggende narrano della presenza di un piccolo centro abitato, Budahraun, in cui vivono gli elfi e sotto cui essi costruirono un tunnel di lava lastricato d'oro e pietre preziose che conduce fino a Sturtshellir. Altro angolo da fotografare, poco distante dalla chiesa nera, è una cascata con un salto molto alto e caratterizzata dalla presenza di colonnine basaltiche, con un percorso di 20 minuti potete avvicinarvi, ma per raggiungerne la base il sentiero diventa più tortuoso e in pendenza.
La strada che porta a Grundarfjordur è molto impegnativa, ma anche in questo tratto gli scorci che si aprono agli occhi di chi la percorre per la prima volta lasciano estasiati: laghetti, muschio verde, animali selvatici che attraversano improvvisamente la strada, cielo minaccioso e tanta pietra. Una volta giunti alla baia in cui sorge la cittadina potrete osservare cascate e vette innevate, il tutto avvolto da una sottile nebbiolina che rende ancor più suggestiva questa località. La nebbia qui dicono essere una presenza costante, il paesaggio è stupefacente, forse proprio per questo le comunità di pescatori hanno nel tempo deciso di stanziarsi qui. A vegliare su Grundarfjordur si erge il Kirkjufell, montagna dalla forma particolarissima, a me ha ricordato infatti il cappello parlante di Harry Potter, alta 463 m. è uno dei luoghi più immortalati nelle fotografie dei turisti. Il Kirkjufell fa da sfondo alla cascata Kirkjufellsfoss, sarebbe stato bello poter vedere questa meraviglia della natura con le luci del tramonto, ma ancora una volta il grigio del cielo plumbeo ha prevalso regalandomi comunque bellissime sensazioni. E' comunque stato impagabile dormire in van ai piedi della  montagna, aprire il portellone alla mattina svegliata dal belato delle pecore al pascolo e osservare la strana forma del rilievo. Per un risveglio più immediato vi consiglio di lavarvi il viso con le acque freschissime della cascata!

DAY 3 LAUGAR-REYKHOLAR-HVAMMSTANGI-HVTSERKUR

Il terzo giorno le ore spese in macchina sono state molte, ma non vi peserà mai rimanere alla guida con dei panorami così incredibili, la sensazione è sempre quella di essere finiti in un dipinto in cui le tonalità di verde, marrone e grigio sembrano mischiarsi in continuazione regalando scenari unici.
Dopo la seconda notte trascorsa in van la prima necessità della giornata è stata quella di immergersi in acque calde, per questo la prima tappa è stato il villaggio di Laugar luogo di nascita di Gudrun Osvifursdottir, protagonista della Saga Laxdaela (saga islandese).  Gli storici qui hanno individuato la Godrunarlaug (Vasca di Godrun): è gratuita e troverete un piccolo spogliatoio in legno su cui sono incise le famose rune islandesi. In lontananza, mentre siete immersi nelle tiepide acque della vasca, si scorge l' affioramento roccioso ritenuto da molti "la cattedrale degli elfi".
La costa meridionale dei fiordi occidentali è poco popolata, non vi sono veri e propri centri abitati, ma casette sparse qua e là nella natura intatta; la strada in questi fiordi remoti è poco battuta, spoglia e allo stesso tempo spettacolare, forse proprio per questo molte specie a rischio estinzione hanno trovato qui il loro habitat ideale. Reykholar è uno dei centri più grandi che ho incontrato, sorta su un'area geotermica è frequentata quasi esclusivamente per il birdwatching. 
Continuando sulla  Hringvegur si raggiunge Hrutafjordur, confine tra Islanda nord-occidentale e i fiordi occidentali, Hvammstangi è tappa obbligatoria, il motivo di richiamo per i molti turisti è la presenza di colonie di foche che dimorano nelle vicinanze. Le opzioni per l'osservazione di questi dolci animali sono molte: escursioni a cavallo, trekking di facile intensità e uscite in barca per circumnavigare la Penisola di Vatnsnes. Questa penisola è un luogo di aspra bellezza, caratterizzato da colline scoscese che si susseguono lungo la dorsale, il punto più interessante è Hvitserkur, punto in cui si alza dal mare il famoso faraglione alto 15 metri. La leggenda narra di Hvitserkur, un troll sorpreso all'alba mentre cercava di distruggere il monastero di Pingeyrar a causa del rumore assordante delle sue campane, poiché calcolò male le distanze venne pietrificato dai raggi del sole. Personalmente la sua forma mi ha ricordato più un elefante che si abbevera nelle acque del mare piuttosto che un troll. Scendendo lungo il sentiero che parte ben segnalato dal parcheggio c'è una spiaggia di sabbia nera dove se avete fortuna potete vedere sostare le foche.

DAY 4 BLONDUOS-SKAGAFIORDUR OCCIDENTALE-GLAUMBAER-HOSFOS

Lasciata la penisola di Vatnsnes ci si addentra nell'Islanda settentrionale, Blonduòs è una buona meta per una pausa ristoro, peculiarità che la contraddistingue è la chiesa dalle linee moderne, di recente costruzione, potete gironzolare a piedi dato che è un centro molto piccolo. Altra caratteristica della cittadina è che in mezzo al corso del fiume Blanda sorge un isolotto collegato all'abitato per mezzo di un piccolo ponte pedonale, passeggiare su questa particolare isola è molto piacevole perché permette l'osservazione di uccelli rari.
Skagafjordur è famosa per gli allevamenti di cavalli, i paesaggi selvaggi incontaminati, per le vestigia storiche e per l'offerta di attività da svolgere all'aperto. Tappa non molto distante da Skagarfjordur è un'interessante fattoria-museo che mi ha affascinata molto: Glaumbaer. Questo sito storico risale al XVIII secolo e vi ho trovato un museo davvero ben conservato con un allestimento molto originale; propone un percorso all'interno di una tradizionale fattoria islandese con il tetto in torba, si tratta di un complesso di piccoli edifici collegati tra loro da una strada di passaggio centrale. A Glaumbaer sono perfettamente conservati gli antichi vani abitativi pieni di oggetti d'uso quotidiano, mobili attrezzi e utensili d'epoca, il tutto consente di farsi un'idea della vita all'epoca di costruzione del curioso complesso. 
Infine prima di raggiungere Akureyri, seconda città d'Islanda per dimensioni, suggerisco un pit stop a Hosfos, villaggio di pescatori e centro di commerci fin dal XVI secolo. Nella maggior parte dei piccoli paesi islandesi ho trovato eleganti cafè con un  notevole assortimento di squisita pasticceria, una delle torte che ho gradito maggiormente è stata quella alle carote, ma lasciatevi tentare anche dalle paste e dai lievitati alla cannella!

DAY 5 AKUREYRI-GODAFOSS-LAGO MYVATN

Akureyri è una città che negli ultimi anni ha iniziato a far parlare molto di sé, come a Reykjavik nel centro vi sono installazioni, arcobaleni dipinti sul manto stradale e costruzioni dalle linee bizzarre, ma presenta anche una buona selezione di ristoranti, caffè, gallerie d'arte e negozi. La sera qui c'è addirittura un po' di vita notturna, cosa che non ho mai riscontrato in altri luoghi che non siano la capitale! La piccola metropoli si colloca in un contesto suggestivo: alzando lo sguardo si svettano montagne dalle cime innevate e abbassandolo trovate il mare, un contrasto che la rende molto affascinante.  Un'attrazione che vi consiglio è il giardino botanico, con ingresso gratuito alle spalle della maestosa chiesa, la varietà di flora è notevole se considerate che siamo a poca distanza dal Circolo Polare Artico. Sono conservate le principali specie endemiche islandesi e piante di alta quota provenienti da tutto il globo. Akureyri è dominata da Akureyrarkirkja, progettata dallo stesso architetto della chiesa di Reykjavik, le somiglianze infatti non sfuggono ad uno occhio attento; elemento che la differenzia è la presenza all'interno di una nave che pende dal soffitto: come la tradizione nordica vuole, si tratta di un offerta votiva per ottenere la protezione divina delle persone care partite via mare. Dopo cena, all'imbrunire (h 23:30), potete passeggiare sul lungomare, qui vi è un sentiero che costeggia il fiordo.
Nel tratto compreso fra Akureyri e Myvatn troverete Godafoss, la Cascata degli Dèi, formatasi nel bel mezzo di un campo di lava. Anche in questo caso una leggende si lega a questo luogo, nell'anno Mille il Parlamento si radunò  l'oratore addetto alle leggi fu costretto a decidere quale dovesse essere la religione del paese. Dopo aver riflettuto dichiarò l'Islanda cristiana e rientrando a casa, passando proprio accanto a quella cascata, gettò nelle sue acque le statue delle divinità pagane, da qui deriva il nome. Anche per questa foss le prospettive di osservazione sono molte, io le ho provate tutte!
Altra perla del situata nel nord-est dell'isola è la zona del Lago Myvatn, uno specchio d'acqua famoso per la ricca avifauna e per i panorami di bellezza quasi lunare, oltre che per le ribollenti pozze di fango ribollente, le bizzarre formazioni laviche, fumarole e crateri. Un tempo il bacino del lago era completamente ricoperto dai ghiacci poi distrutti dalle violente eruzioni vulcaniche che lo occlusero, il risultato che oggi vediamo è conseguenza di numerosi fenomeni geologici antichissimi. Negli anni '70 fu costruita un'area di conservazione naturalistica e l'estremità meridionale del lago è protetta in quanto monumento naturalistico nazionale. Anche qui sulle sponde del lago Myvatn, immersi nella più totale tranquillità e nel silenzio, è possibile praticare bird watching.

QUESTI SONO STATI I MIEI PRIMI CINQUE GIORNI IN ISLANDA...SEGUIRANNO GLI ALTRI CINQUE E TUTTI I CONSIGLI PER UN VIAGGIO INDIMENTICABILE!!


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